GUIDONIA - Maestra precaria per 4 anni, Comune condannato a risarcire

La prima volta fu chiamata per una supplenza di 4 mesi. Era l’anno scolastico 2010-2011 e da allora l’Ufficio Pubblica Istruzione le prorogò il rapporto di lavoro fino al 2014-2015.
Quattro contratti a tempo determinato abusivamente reiterati nel tempo. Insomma, una vera e propria violazione di legge.
Per questo il Comune di Guidonia Montecelio ora deve risarcire 9 mila euro a S. C., una 55enne maestra della Scuola dell’Infanzia comunale “Carlo Collodi”.
La somma è frutto di un accordo transattivo tra la docente e l’attuale dirigente alla Pubblica Istruzione Carola Pasquali a fronte di una sentenza del Tribunale Ordinario di Tivoli Sezione Lavoro che ha condannato l’Ente a risarcire quattro mensilità dell’ultima retribuzione, quantificata in 1.610 euro, oltre agli accessori di legge dalla scadenza dell’ultimo contratto al soddisfo, e a rifondere alla 55enne altri 1.650 euro per spese di giudizio.
In realtà la maestra d’asilo – prima di concedere uno “sconto” – ne aveva richiesti 9.450,26 per tutti gli anni di servizio prestati alla “Collodi” con contratti che l’hanno resa una precaria senza vedersi riconosciuti i punteggi corrispondenti nella graduatoria per l’aggiornamento della posizione professionale.
Il Tribunale ha riconosciuto che il Comune dopo quattro proroghe non poteva assumerla a tempo indeterminato se non previo un concorso pubblico, ma non poteva neppure attivare contratti a tempo determinato se non per esigenze temporanee ed eccezionali.
Contratti stipulati indicando soltanto la durata, ma senza esplicitare minimamente le causali dell’assunzione a termine né le ragioni di eccezionalità e transitorietà, indicative delle contingenti esigenze del Comune.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.