Ospedale di Subiaco: nuove proteste dell’associazione Antonio Lollobrigida

Ancora un attacco all’Asl Roma 5 ed alla Regione per lo stato di “salute” dell’ospedale di Subiaco arriva “dall’associazione tutela della salute e dei diritti del malato Antonio Lollobrigida”.

Riceviamo e pubblichiamo

Presidio Ospedaliero di Subiaco ai tempi di Pandemia.

Dal primo novembre 2020 il Reparto Chirurgia viene chiuso e i 10 posti letto vengono riconvertiti in posti letto Covid come area di stazionamento.

Non c’è speranza di un ripotenziamento del nostro Angelucci, come chiedono con forza dal territorio, neanche davanti alla più grave emergenza sanitaria del Secolo.

Abbiamo l’ospedale con meno posti letto del Lazio, ben lontano 45 km dall’ospedale più vicino. Una grande struttura svuotata dalla politica regionale negli ultimi anni da servizi e reparti vitali per un territorio montano come il nostro.

C’è una intera ala del secondo piano, l’ex Reparto di Ostetricia-Ginecologia con una capacità di 23 posti letto, inutilizzato da un decennio dove si potrebbero ricavare almeno 15 posti letto rimodulando i percorsi. La Regione con la Direzione Generale della ASL RM5 , preferisce riconvertire i posti già esistenti, sottraendoli alle specialità (come la Chirurgia).

Non appena arriva la prima occasione ecco un altro colpo di “accetta”: Il reparto Chirurgia viene chiuso il 31/10/2020 lasciando, “sembra”, due posti per le urgenze chirurgiche.

Dal 1° novembre è stato riconvertito in reparto Covid con i primi degenti arrivati dalla RSA di Riofreddo “Rio Oasi”, dove sembra che vi siano stati 30-35 contagiati. Ma la ASL ha adempiuto a quanto prescritto dai protocolli?; ha avviato un’indagine epidemiologica?.

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La nostra Associazione si domanda: Ma con quale autorizzazione è stato riconvertito il reparto di Chirurgia per assistere e curare la pandemia in corso, considerato che non è mai stato indicato nella rete-covid della Regione Lazio se non per i 2 posti letto di area d’isolamento a disposizione del Pronto Soccorso? Ma la Asl non ritiene opportuno, in virtù della legge sulla trasparenza, rispondere a coloro che hanno sottoposto il quesito e sembra che a tutt’oggi la Asl ancora non risponde. 

Nel frattempo il 10/11/2020 il Sindaco di Subiaco annuncia che in tutti gli ospedali Asl RM 5 è stato allestito un reparto Covid.

Reparto Covid?!?! e da quando siamo dotati di pneumologi e infettivologi???

Pensate ad un reparto Covid con un solo rianimatore che viene utilizzato dal Pronto Soccorso nel piano terra e dal reparto di Medicina al 3° piano!!!!!

Ormai siamo abituati ai suoi annunci sempre più curiosi e distaccati dalla realtà come inaugurazioni anticipate di nuovi reparti e servizi che ad oggi non sono ancora attivi pienamente. Dimentica però di comunicare, nella sua “chat”, ai cittadini i reparti, le specialità ed i servizi persi da quando si è insediato al comune.

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Perché tutto questo ritardo, perché non è giusto che i cittadini della nostra Valle non avessero un Drive-in per i tamponi Covid senza fargli percorrere 45 + 45 Km per

farsi un tampone e poi aspettare………. 7 – 10 giorni per avere una risposta lasciando in stato d’ansia intere famiglie.

Alcuni Sindaci, vista l’indifferenza ed i motivi ostativi della ASL hanno autonomamente chiamato società specializzate per sopperire alla mancanza delle istituzioni stesse.

C’è da elogiare quei comuni che hanno concorso con una quota parte al pagamento della prestazione stabilita dalla Regione Lazio pari a 22,00 euro .

L’Amministrazione di Subiaco non ha deliberato alcuna integrazione a favore dei cittadini; mentre il comune di Vallepietra si.

Altre discriminazioni:

Perché la ASL continua a discriminare, la nostra Valle, il Presidio Ospedaliero sul problema delle Ambulanze?. Perché non modifica la delibera con la quale indica che presso il Presidio Ospedaliero stazionerà l’ambulanza H12 e non H24 come gli altri Presidi della Nostra ASL?.

Siamo stati informati di n. 4 morti nel reparto Covid senza essere stati dirottati immediatamente presso altre strutture dotate di Terapia Intensiva. Non state rischiando di esporre al pericolo di una condanna a morte i più anziani che possono aggravarsi repentinamente?

Al servizio dei cittadini per una giusta informazione

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