A volte ritornano. Funiciello a Palazzo Chigi  

E’ stato veltroniano quando c’era Veltroni, montiano quando c’era Monti e renziano quando c’era Renzi

La politica è un “gioco” di tranelli, intrighi, nomine, equilibri e pressioni.  A queste regole non può essere certo immune il premier Mario Draghi, che pur essendo come ripetono quasi tutti un uomo di “alto profilo” ha dovuto accantonare il suo decisionismo. Infatti, se ha scelto da solo e in completa autonomia i ministri e i principali componenti di questo governo l’ex numero uno della BCE ha dovuto cedere al consiglio di Paolo Gentiloni ( ex premier e Commissario europeo per l’economia) per la nomina di Antonio Funiciello a capo di gabinetto. Funiciello è stato capo dello staff dell’allora premier Gentiloni dal 2016 al 2018 e non solo. Il soggetto in questione è stato   veltroniano quando c’era Veltroni, montiano quando c’era Monti e renziano quando c’era Renzi. Campano, 45 anni, laureato in filosofia alla Federico II, Antonio Funiciello, ha scritto pure un libro Il politico come cinico. L’arte del governo tra menzogna e spudoratezza”. E’ stato anche braccio destro di Luca Lotti (ex Ministro per lo Sport) ed ha guidato il comitato per il sì al referendum di Renzi. Al momento Funiciello è consigliere di amministrazione dell’Inpgi (Istituto di previdenza dei giornalisti) dov’è arrivato su nomina della presidenza del Consiglio. Negli ultimi 15 anni ha attraversato (e pure goduto) delle varie fasi della vita dei Democratici di Sinistra prima e del Partito democratico.

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