Il Maresciallo e il Mostro di Nerola

Il Maresciallo Aquistucci, ha bisogno di prove perché il Mostro gira indisturbato sulla Salaria

Alcuni criminologi li chiamano predatori, ma in quella che possiamo considerare una caccia gli assassini seriali diventano prede. Mentre il Paese esce in macerie dalla Seconda Guerra Mondiale, Evaristo Aquistucci gira da qualche giorno attorno al Km 47 della Salaria. Esce nelle ore più “strane”, non dice niente a nessuno e si apposta nel silenzio della campagna. In tasca ha la fotografia di una bicicletta, non molto diffusa, è un modello denominato “cucciolo”. E’ la bici di un uomo scomparso, pertanto il Maresciallo Evaristo Aquistucci ormai da giorni è sulle tracce del mezzo a due ruote. Il militare, non impiega molto tempo a notare la bicicletta adagiata su una siepe dalla quale sbuca un uomo. Il maresciallo ha trovato la bicicletta, ma non cerca oggetti rubati. Il Comandante vuole incastrare il Mostro della Salaria e non può certo arrestarlo per furto. Per questo motivo continua ad osservare Ernesto Picchioni e quando nota che con la bici non si dirige verso casa, è lui ad entrare nella cascina dell’assassino. Ha bisogno di prove il Maresciallo Aquistucci e non può perdere tempo, perché il Mostro gira indisturbato sul chilometro quarantasette. Non ha tempo neppure per cercare gli indizi e la sua unica via di chiama Angela Lucarelli, moglie di Ernesto Picchioni. Con abilità il Comandante riesce a far confessare alla donna gli omicidi seriali del marito, salvandola insieme alla sue figlie da uno dei più efferati seriale killer italiani.

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