Mentana – Un anno dalla scomparsa del Pittore Antonio Volpi

Il pittore è stato una prima vittima del nord-est causa covid

Il ricordo

Antonio Volpi moriva un anno fa, il 4 aprile 2020, all’Ospedale Israelitico della Magliana. Aveva da poco scoperto di essere stato contagiato dal covid-19, il virus sleale e parassita che si attacca ai polmoni e li consuma a tempo di record. E suo malgrado anche “Tonino da Mentana” – lo scherzoso appellativo che gli avevano affibbiato gli amici più intimi – ha stabilito un suo personalissimo e per nulla invidiabile record: è stato proprio lui la prima vittima mentanese di questa stramaledetta pandemia.

Avrebbe compiuto gli anni qualche giorno più tardi, il 12 di quello stesse mese: invece il suo novantesimo compleanno non si è mai festeggiato. Ma, ironia della sorte, non si è mai celebrato nemmeno il suo funerale. Almeno non come Antonio avrebbe meritato: le sue ceneri sono tornate a casa, solitarie, dentro una piccola urna: nessuna cerimonia, nessun abbraccio tra parenti e conoscenti, né scambi di condoglianze, né preghiere di eterno riposo. Questo il rigido protocollo imposto dalle norme sanitarie e scrupolosamente rispettato.

Da un anno riposa nel cimitero monumentale di Mentana, accanto alla moglie Elena e non distante dalla tomba di Stefania, l’amatissima figlia deceduta appena ventottenne nel 1995 e che negli anni successivi era diventata la musa ispiratrice di molte delle opere del pittore e scultore Tonino da Mentana.

I familiari avevano in animo di organizzare una mostra in occasione di questo primo anniversario. L’amministrazione comunale aveva già concesso l’uso di alcune sale espositive all’interno del millenario Palazzo Crescenzio ma, visto il perdurare della situazione emergenziale, il progetto è stato per il momento accantonato. Se ne riparlerà, ce lo auguriamo, l’anno venturo.

 

 

 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.