L’ira delle Regioni sul ritorno a scuola. Rivolta contro la presenza al 70%. I governatori chiedono un dietrofront anche su coprifuoco e ristoranti.
Sul tema scuola è tira e molla tra Governo e Regioni sulla pelle dei ragazzi.
Le scuole italiane non sono in grado di contenere un numero sufficiente di studenti. Il rischio del contagio è alto. I genitori che abbiamo interpellato sono molto preoccupati soprattutto per i trasporti, nettamente insufficienti a garantire sicurezza. Il mucchio selvaggio si era presentato e si presenta ogni mattina in cui alunni e lavoratori italiani e stranieri sono a strettissimo contatto.
Gli enti locali hanno deciso di tornare all’attacco e rimettere in discussione non solo l’articolo del decreto che riguarda la scuola, ma molte delle misure adottate, dal coprifuoco ai ristoranti al chiuso, dalle palestre ai parchi tematici al wedding.
I governatori hanno messo nero su bianco le loro richieste di modifica: su tutto il coprifuoco, che vogliono da subito spostare dalle 22 alle 23. Così come, già da lunedì, vorrebbero la riapertura di bar e ristoranti anche al chiuso.
Forse non hanno capito che allungare i tempi di apertura significa estendere le possibilità di contagio epidemico.
In questa fase di pandemia, sarebbe il caso di cambiare le nostre tradizionali abitudini soprattutto relative agli orari. Mi domando se anticipare la visione degli spettacoli serali o spostare l’orario delle cene potrebbe essere una soluzione che viene incontro alle esigenze di esercenti e ristoratori.
Bisogna comunque ricordare che il killer in agguato e può colpire chiunque.
In proposito, c’è da registrare l’aumento del numero dei contagi nelle ultime 24 ore: sono 16.232 con 364.804 tamponi. Le vittime sono 360. Il tasso di positività è del 4,4% e finalmente buone notizie per i ricoveri in rianimazione, -55.