Viva la repubblica Evviva l’Italia!

Riparare presto gli errori. Stavolta il nostro sguardo sia volto al quarto di secolo che manca per arrivare al suo pieno compimento

Sia concesso un momento di enfasi a seguito di una fase con tante perdite e una vita limitata. Tanto contenimento deve guardare all’appuntamento di una grande riforma. Una riforma che dia sostrato alla gestione delle risorse del Recovery.

Non ce lo diciamo da ora, il nostro paese si trova al bivio di grandi cambiamenti che non possono essere rimandati. Questa è l’occasione ora o mai più. Pre-testo consiste anche nella condizione imposta dall’Unione Europea per cui senza grandi riforme, nessuno dei grandi finanziamenti.

Quindi come una comunità di adolescenti ci troveremmo a dover fare i compiti in cambio di una gratifica. Quando invece l’obiettivo si poneva come imperativo categorico, gli italiani hanno preso tempo. Hanno rimandato oppure hanno fallito l’opportunità. Ed è questo il bilancio più amaro dei primi settantacinque anni.

Ora ci troviamo a dover realizzare una grande riforma del sistema giudiziario in grado di imprimere una determinante velocizzazione ai contenziosi amministrativi. Sempre nel sistema giudiziario sussistono la suddivisione di carriere e poteri (pubblico ministero e giudice) e il problema delle forme di autogoverno come anche di governo eterodiretto degli altri organi costituzionali quali Governo, Parlamento, presidente della Repubblica.

La digitalizzazione deve rendere ogni comparto di questo paese più visibile e snello nelle procedure. Non si può dare un funzionamento della macchina amministrativa così legato a schematismi novecenteschi.

Un paese dove l’elefantiasi dello Stato sia un ricordo, dove il processo riformista avviato per i prossimi anni sia meno tasse, meno presenza dello Stato nella nostra vita, più innovazione e più ricerca. E così riattivare occupazione.

Non deve essere una pia speranza. Deve essere la spinta ottimistica presso la quale di accingiamo ad affrontare questo ultimo quarto di secolo per arrivare a cento. Di nuovo, auguri repubblica!

 

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