Addio Segretario Epifani!

Da segretario generale della Cgil era stato eletto per alcuni mesi del 2013 segretario del Partito democratico per passare a Liberi e Uguali 

Aveva appena settantun anni ed era sofferente di un embolia polmonare. Ma da tempo non dava notizie di sé. Guglielmo Epifani si era formato in filosofia e non rispondeva allo stereotipo del post-comunista. Il suo piglio disponibile, sì, ma determinato, sebbene naturalmente schivo, era il contrario del presenzialismo esasperante dei nostri tempi.

Il suo incarico nel Pd non poteva per questo durare a lungo e sostanzialmente fu un reggente per preparare la classica transizione. Ben diverso come segretario della Cgil dal 2002 al 2012 dove dovette gestire dal sindacato la fase più depressiva della lotta anti-berlusconiana, uscendone però come vincente, almeno per nitore e per l’autonomia del soggetto politico che non ha bisogno del nemico per essere.

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Epifani veniva dalla cultura socialista, quindi alieno dalle secche massimaliste di un mondo che chiede costantemente di schierarsi nell’individuazione del nemico. Sia come segretario Cgil che pur breve segretario PD, riuscì a dimostrare non meno determinazione e schiena dritta nelle sue scelte.

Il passaggio a Liberi e Uguali, partito per il quale esercitava ancora il ruolo di deputato della repubblica, lo aveva relegato dietro le linee. Sarebbe invece stato interessante ascoltare le sue riflessione sullo stato della sinistra e sul riformismo dei nostri tempi.

Un saluto! La cultura riformista sicuramente rivaluterà il suo operato e il suo lascito intellettuale. 

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