Alzheimer: speranze e scetticismo per un nuovo farmaco

Ricercatori Usa divisi sull'efficacia di un innovativo prodotto farmaceutico

Ancora fondamentali prevenzione e stile di vita

Si manifesta con problema di memoria, confusione, cambiamenti di umore e disorientamento. È l’Alzheimer, un buco nero dentro il quale finiscono ricordi, affetti e stati d’animo.

La ricerca è da tempo impegnata a contenerne i disagi ed è proprio di questi giorni l’annuncio di un nuovo farmaco che negli Stati Uniti sembra abbia rallentato il decorso della malattia se somministrato precocemente.

In pratica agisce come un anticorpo monoclonale che intrappola la proteina causa della demenza senile. La sua efficacia, è ancora tutta da provare.

Ma intanto ieri la Food and Drug Administration americana, l’ente che si occupa di approvare nuovi medicinali, ha dato il via libera all’uso del farmaco sperimentale  capace, secondo la casa  produttrice, di rallentare il declino cognitivo in fase lieve di pazienti affetti da Alzheimer.

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L’iniezione mensile per via endovenosa, sarebbe infatti capace di ritardare i progressi del morbo e non solo di alleviarne i sintomi.

La decisione della Fda è stata presa nonostante l’opposizione netta (10 contrari e un incerto) dei membri del comitato consultivo di esperti indipendenti che un anno fa lo bloccò  perché i test non erano sufficienti a dimostrare l’efficacia effettiva della terapia.

In Italia l’Alzheimer colpisce 1 milione e 400 mila persone e coinvolge circa 3 milioni di familiari e sanitari impegnati nell’assistenza.

 

 

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