(In)sicurezza cibernetica
urezzaMolte app legate alla salute presentano seri problemi di privacy e raccolta dati. A documentarlo uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, condotto dagli scienziati della Macquarie University, in Australia. L’indagine ha valutato più di 20mila applicazioni per smartphone relative alla salute. I ricercatori ribadiscono che i pazienti dovrebbero essere più informati sulle politiche legate alla protezione dei dati nelle applicazioni per la salute.
Gli autori hanno scoperto che l’88 per cento dei programmi sanitari poteva accedere e potenzialmente condividere dati personali degli utenti, circa due terzi potevano salvare i cookie, un terzo vedere l’indirizzo e-mail e circa un quarto identificare il ripetitore a cui il cellulare era connesso, il che consentirebbe la geolocalizzazione dell’utente.
Solo il 4 per cento delle app ha effettivamente trasmesso dati come nome e informazioni sulla posizione, ma i ricercatori affermano che l’87,5 per cento delle operazioni di raccolta dati e il 56 per cento delle trasmissioni sono state effettuate per conto di servizi di terze parti, come inserzionisti esterni o fornitori di analisi e monitoraggio.