Il Pnrr per le scuole parte insufficiente

A dirlo uno studio della fondazione Agnelli, il problema delle scuole resta legato alle strutture

Il primo piano di TIBURNO e le prossime attenzioni sul pianeta scuola gettano i riflettori sulla priorità dell’ammodernamento del dove si fa scuola

 

Secondo la Fondazione Agnelli la media degli istituti supera ampiamente i 40 anni di età.  IL dibattito sulle discusse riaperture per il Covid rischia di mettere in sordina un problema centrale pur presente nel Pnrr. Sono dodici i miliardi di investimento. Dovrebbe essere la foce più forte del programma di risanamento con il quale l’Italia ripara le sue arretratezze. Eppure appaiono ancora insufficienti. Ad un rapido conto sono quarantamila le scuole da rifare. La stima per non creare disallineamenti è di duecento miliardi. A dirlo è sempre la Fondazione Agnelli. La possibilità di lavorare in spazi adeguati implica anche questa una didattica di qualità. Insegnare, come apprendere, nel degrado è più difficile.

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Il problema di queste ristrutturazioni deve comprendere anche la visione di una nuova didattica, in cui si supera il rapporto degli studenti nelle classi col rapporto frontale con l’insegnante. Anche l’edilizia scolastica deve prevedere quella flessibilità negli spazi da gestire che oramai è richiesta negli attuali stilemi di insegnamento.

Le obiezioni che arrivano riguardano anche la cabina di regia. Chi guiderà la grande rinascita delle strutture scolastiche? Il ministero preposto? Oppure un ministero legato alla problematica dei lavori pubblici?

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