Intesa sulle cure domiciliari

Risparmi e benefici

Requisiti omogenei

Trovata l’intesa tra Stato e Regioni per uniformare e potenziare le cure domiciliari. Si tratta di un risultato importante poiché finora il servizio di assistenza è stato regolato in autonomia, facendo emergere profonde differenze tra i diversi territori.

D’ora in poi le convenzioni agli «enti erogatori» dovranno essere assegnate rispettando requisiti di qualità omogenei in tutto il Paese.

Per finanziare la riforma sono stati stanziati nel Pnrr 4 miliardi mentre altri 4 si aggiungeranno per il potenziamento della telemedicina che permette di monitorare il malato a distanza. Questi investimenti potrebbero evitare in futuro quanto accaduto negli ospedali a causa della pandemia di Covid.

Sarà lo stesso paziente a scegliere l’ente che preferisce, così come sceglie l’ospedale dove farsi ricoverare.

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Il Sistema sanitario nazionale dovrebbe beneficiare sensibilmente di questo cambio di rotta. Le spese sostenute per un posto letto in ospedale attualmente infatti si aggirano intorno ai 600 euro al giorno contro i 60 delle cure a casa.

Il nuovo sistema non soddisfa però la Federazione dei medici di medicina generale che, per bocca del segretario Silvestro Scotti, polemizza: “nell’intesa non si tiene conto del carico sui medici di famiglia né ci sono investimenti specifici per i camici bianchi. Con i fondi del Pnrr previsti per questa forma di assistenza, in sostanza non ci sono risorse né per noi né per la specialistica ambulatoriale”.

 

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