Lacrime di coccodrillo per l’Afghanistan

È il momento della domanda: come è potuto accadere tutto questo?

 

La scena dei talebani che bivaccano nella stanza presidenziale potrebbe essere il commento a una precedente dove il presidente Usa Biden rassicura sul fatto che in Afghanistan è tutto sotto controllo. Potrebbe essere un film di Peter Sellers. Ma è la realtà.
In verità la situazione complessa delle riduzioni comiche, che però rendono bene l’idea.
In effetti deve fare riflettere il fatto che l’esercito regolare afghano non abbia opposti nessuna resistenza. Che significa? Preferiscono evitare nemico della stessa origine e dare il benservito a chi ha fatto il lavoro per loro negli ultimi venti anni. È brutale ma è così.
E allora – si sono detti negli States – se non tengono loro alla loro libertà perché deve pensarci l’Occidente? Ma è pur vero che gli Usa hanno tenuto l’esercito non per filantropia ma per tenere sotto controllo uno scenario di guerra. Ma il gioco costava troppo agli Yankee. E allora dicono in silenzio agli europei: pensateci voi alle vostre terga perché dobbiamo sempre intervenire noi e poi beccare pure le vostre critiche? Biden ha ratificato Trump. Il nemico sta in Cina. Ed è commerciale. Come sui soldi sarà il nuovo bipolarismo. Ma con una spina in più. Questi ‘studenti di Allah’ che però – chissà? – forse stanno cambiando.

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