Precisazione sulla costruzione del “nuovo” Istituto Olivieri

La Città Metropolitana è in attesa del via libera sulle risorse necessarie da parte del Ministero dell’Istruzione

La chiusura dell’Istituto Olivieri di Tivoli ha gettato di nuovo nella Dad (e nello sconforto) i ragazzi che pensavano di ritornare a scuola in una normalità più o meno ritrovata. Come già accennato dalla vicesindaca della Città Metropolitana Zotta, ci vorranno mesi per avere una situazione di lezioni in presenza, sicuramente non prima di Natale. Il tutto è legato alla costruzione dei moduli abitativi scolastici, in una formula di edilizia veloce già sperimentata in altri istituti superiori. Però, anche se individuata in linea di massima la sede dove collocare tali moduli (a Villa Adriana, davanti alla sede dei Vigili del Fuoco), bisogna avere le risorse finanziarie, stimate a un milione di euro, cifra che la Città Metropolitana ha chiesto al Ministero dell’Istruzione. Solo quando quest’ultimo risponderà, sarà possibile sapere i tempi del via ai lavori e del reale ritorno in classe.

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Tecnici al lavoro per l’Olivieri ma per la scuola “provvisoria” servono mesi
Il futuro dell’istituto professionale Olivieri, di Tivoli, corre su due binari paralleli entrambi urgenti per il futuro prossimo e quello remoto della scuola di viale Mazzini. I tecnici della Città Metropolitana, competente per gli istituti superiori, da un lato sono al lavoro per realizzare con dei prefabbricati una scuola privata mentre dall’altra parte portano avanti la progettazione degli interventi di messa in sicurezza del vecchio edificio.
Per fare il punto della situazione, e per cercare di capire tempi e costi di questi due interventi, è intervenuta direttamente la vicesindaca della Città Metropolitana, Maria Teresa Zotta.
Tanti gli argomenti ed i punti trattati nella lunga video intervista. Spiega, tra l’altro, quando potrebbero essere pronte le prime aule prefabbricate, cosa si sta cercando di fare per riattivare in tempi più celeri i laboratori e con quali fondi.
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