TIVOLI - Romeno ubriaco molesta una ventenne alla stazione, condannato

Pena di 2 anni e mezzo per un 21enne: il 3 novembre 2018 a Fara in Sabina tentò di violentare una ragazza che fu salvata dall’intervento di un addetto Cotral


L’ha avvicinata, cinta con un braccio intorno al collo e minacciata per condurla in un luogo isolato con l’obiettivo di abusare di lei.
Per questo ieri, mercoledì 3 novembre, il Tribunale di Tivoli ha condannato per tentata violenza sessuale a due anni e mezzo di reclusione Julian C., un romeno 21enne residente a Veroli.
Il fatto era avvenuto esattamente tre anni fa – il 3 novembre 2018 – al capolinea Cotral della stazione ferroviaria di Fara in Sabina.
Secondo la ricostruzione della Procura, Julian C., precedenti per reati contro il patrimonio commessi da minorenne, verso le ore 13 era appena sceso dal treno quando notò una ragazza italiana residente a Passo Corese all’epoca dei fatti 19enne.
Il giovane romeno la avvicinò, le mise un braccio intorno al collo, le toccò i capelli strattonandola. “Non urlare o ti taglio la gola”, avrebbe minacciato l’imputato. “E’ tanto tempo che non ho rapporti sessuali con una donna”, aggiunse.
A quel punto la vittima chiese aiuto urlando e il primo ad intervenire fu un 43enne di Montelibretti addetto Cotral in servizio al capolinea e soltanto allora il giovane romeno desistette.
Nel processo di ieri la Procura aveva proposto una condanna a due anni e 4 mesi, mentre il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Elisabetta Mazza e Francesca Fabbrini – è andato oltre infliggendo una pena di due mesi superiore alla richiesta senza concedere all’imputato le attenuanti generiche.
“Provvedimento sanzionatorio molto severo – il commento dell’avvocato Massimo Rao Camemi, difensore di Julian C. – ricorreremo in Appello. Il Tribunale non ha tenuto in considerazione che il mio assistito era pieno di alcol al momento del fatto e che si tratta di un giovane dall’infanzia difficile cresciuto da solo”.
“Non c’è stata alcun tipo di violenza – prosegue il difensore – Sicuramente un approccio sgarbato, sgradevole e volgare, un comportamento grave, ma senza alcun fine sessuale, per cui non penalmente rilevante.
Il mio assistito in aula ha spiegato che voleva fare lo spiritoso e nulla più.
D’altronde erano le ore 13, in pieno giorno, alla stazione c’erano tantissimi pendolari e non c’è alcun luogo isolato dove avrebbe potuto consumare l’eventuale violenza.
Ritengo che sulla sentenza abbiano influito i precedenti penali e la sua evasione dalla comunità in cui era detenuto”.
Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

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