Netgroup

Nella zona industriale di Monterotondo una nuova realtà che si occupa di logistica e ICT

La Netgroup si trova nell’area dall’inizio del 2021 affrontando fin dall’inizio della sua “storia” eretina molte problematiche del periodo Covid e aspettando adesso l’arrivo della fibra

Il capannone, di circa 2mila metri quadrati, in via Enrico Fermi a Monterotondo, un tempo ospitava una carrozzeria della BMW. Abbandonato per circa 12 anni, con un investimento di circa un milione di euro, è stato riconvertito a tutto tondo e dotato delle ultime tecnologie, con luci a led e impianti elettrici di ultima generazione (e prossimamente un impianto fotovoltaico per diventare del tutto autosufficienti dal punto di vista energetico), da Netgroup, multinazionale italiana specializzata in soluzioni IT che opera da circa 30 anni nell’ambito della trasformazione digitale (con fatturato di 50 milioni di euro). Nata nel 1994, da quel giorno, di strada, ne ha fatta davvero tanta, grazie soprattutto alla sua capacità di adattarsi ai cambiamenti rapidi, rapidissimi della tecnologia, in particolare negli ultimi 10 anni. Qui nell’area industriale di Monterotondo è arrivata all’inizio del 2021, in “piena” epoca Covid. L’obiettivo era quello di mettere su un luogo a poca distanza dalla Capitale, per aiutare aziende pubbliche e private a trovare soluzioni adeguate e personalizzare per efficientare la loro logistica e gestire al meglio gli ordini in ambito ICT. Due settori, logistica e ICT, che a qualcuno potrebbero sembrare incompatibili e che invece, nelle giuste interazioni, danno origine a una sinergia incredibile, in grado di semplificare tutti i passaggi delle relative filiere. Grazie a specifici software con una architettura informatica dedicata, gli addetti del magazzino sono in grado di evadere in brevissimo tempo le richieste dei clienti, perché l’intero processo è ottimizzato e “snellito”, permettendo anche di massimizzare i costi, il che non è niente affatto male, di questi tempi. Insomma, un polo logistico smart: per questo Monterotondo è stata in cima alla lista delle preferenze, poiché non solo è a pochi chilometri da Roma, ma si trova come si sa a ridosso dell’autostrada e dunque consente facilmente di raggiungere ogni luogo.

A parlarci un po’ di più della loro esperienza eretina, nella sede di via Enrico Fermi, ci sono gli esperti di Netgroup Angelo Falvo, ingegnere informatico, responsabile della Business Unit degli sviluppi applicativi e innovativi, Giuseppe Monda, ingegnere meccanico, direttore dell’unità Delivery, e Michele D’Avanzo, perito elettronico, il “veterano” di questo gruppetto e che con le sue 71 primavere ha assistito con entusiasmo alle supersoniche trasformazioni tecnologiche degli ultimi 30 anni e ancora se ne appassiona. Ed è lui ad aver trovato proprio quel capannone-piccionaia diventato ora la sede supertecnologica in cui si sono fuse come si diceva le due expertise aziendali, ICT e logistica, in un unico servizio innovativo, in cui sono sincronizzate le attività di magazzino, logistica, trasporto, assistenza, integrando clienti, produttori, fornitori. Tra i tanti software messi a punto da Netgroup, anche qui a Monterotondo se ne usa uno chiamato WMS. Gli esperti ci tengono a sottolineare che questo software innovativo non è di quelli “a scaffale”, cioè standard, buono (o forse no) per tutti e tutto: si tratta di un servizio chiavi in mano, che viene tagliato su misura (proprio come un vestito) sulle esigenze del cliente, occupandosi di tecnologie innovative a 360 gradi. E con grande attenzione alla cybersicurezza e alla privacy.

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Convertire le professionalità

Una caratteristica importante di questa azienda è la creazione di corsi che vengono effettuati attraverso la loro Academy interna: un investimento che esiste da quasi 4 anni, ovvero percorsi di formazione dalla durata all’incirca due mesi, dalle 6 alle 8 settimane, aperti a tutti. E sono gratuiti. Sì, avete letto bene: lo scopo di Netgroup non è il business della formazione, l’obiettivo è trovare persone che vogliano imparare l’ICT e ogni sua declinazione, non solo i ragazzi che escono da scuola, ma anche adulti che intendono pensare a una nuova professione e persino quelli un po’ maturi che magari il lavoro lo hanno perso. Non ci sono preclusioni, se non la voglia di mettersi in gioco e concentrarsi sull’occasione. Anche perché l’80/90% di queste persone formate viene poi inserito all’interno dell’azienda stessa. Mica male, no? Spiegano che in realtà la filosofia di fondo è la stessa, legata al magico termine “riconversione”: inteso per le prospettive di vita, per il lavoro e pure per l’area di Monterotondo, rinata a nuova esistenza. E riconversione significa avere una visione del futuro, capire quando un luogo o una persona hanno potenzialità nascoste che bisogna solo riuscire a “scovare”. Piccola nota. All’interno del polo logistico è stato allestito un laboratorio di rigenerazione per gli apparati tecnologici obsoleti. Qui ogni dispositivo viene smontato e revisionato per un’accurata analisi su tutte le componenti e la verifica che siano funzionanti. E anche per loro ci potrebbe essere una riconversione (e Michele D’Avanzo crea mirabili quadri con gli avanzi delle componenti, magari creando uno skyline avveniristico e creativo).

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Se ci fosse la fibra

I “signori” di Netgroup a Monterotondo si trovano molto bene, tanto che si stanno guardando attorno per reperire una ulteriore sede laziale proprio in zona, stanno a loro simpatici i colleghi delle altre aziende e la gente “comune”. Tutto rose e fiori? Insomma. Andrebbe migliorata un poco la connettività con la fibra a banda larga per connessioni veloci necessarie a una società come la loro. Ma qui c’è solo la linea Adsl normale, che è sempre stata sufficiente per le altre ditte, soprattutto carrozzerie che non hanno esigenze di “correre” su Internet. Però, sono sicuri D’Avanzo, Falvo, Monda: ben presto ci si renderà conto che avere la fibra o una copertura 5G all’interno di un’area come questa, significa incrementare e potenziare diversi servizi che adesso non ci sono. E con la loro visione al domani (che in questo caso è molto “oggi”) ragionano già in una logica di aggregazione di soggetti, per avere un ritorno di business per tutti. (Nell’immagine, una parte del team di lavoro).

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