La stele di Adriano torna a Mentana, stavolta per sempre

E' stata collocata al Museo archeologico cittadino: se ne erano perse le tracce da 21 anni

La stele di Adriano è tornata al suo posto, nella sua casa, a Mentana. Da ieri è collocata in mostra al MuCaM, il Museo Civico Archeologico di Mentana e dell’Agro Nomentano. Un’attesa durata 21 anni. Se ne erano perse le tracce e alla fine è stata ritrovata in un deposito del Santuario di Ercole Vincitore, divisa in 12 pezzi. E’ stata ricomposta, restaurata e messa in mostra. Da domani sarà visitabile per tutti.

La presentazione, ieri, il 30 aprile al Museo: tra i presenti il sindaco Marco Benedetti che, emozionato, ha sfilato il drappo rosso mostrandola e il direttore di Villae, l’istituto di Villa Adriana e Villa d’Este, Andrea Bruciati che nell’occasione ha parlato del progetto di un museo espanso. “L’istituto di Tivoli è il sesto attrattore d’Italia, il programma di un museo espanso rientra nei nostri obiettivi”, ha detto Bruciati, “Abbiamo collaborato con il Comune di Ciciliano e oggi con Mentana, perché crediamo solo grazie alla costruzione di una rete è possibile andare oltre. Una collaborazione doverosa”. Pochi giorni prima ha partecipato alla presentazione della statua di Settimio Severo collocata al museo archeologico di Montecelio.

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La stele di Adriano è un vanto per la città. Si tratta di una lastra marmorea risalente al II secolo d.C. e dedicata all’imperatore Adriano dalla Res Publica Nomentanorum, ritrovata negli anni Cinquanta nella zona di Casali di Mentana, poco prima della Riserva, dove è sepolto il Forum Nomentum.

Ritrovata appunto negli anni Cinquanta, risistemata in Comune negli anni Novanta, messa in mostra per qualche anno in Comune, poi sparita.

Con l’epigrafe”, ha spiegato Matteo Alesiani (il consigliere a cui va il merito di essersi messo alla ricerca dell’epigrafe assieme all’assessore alla cultura Barbara Bravi) “un imperatore viene ringraziato da una comunità per il restauro di un foro. Quando gli abitanti chiesero il restauro del tempio della Bona Dea, Adriano accettò”.

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Solo un percorso complicato ha permesso il rientro della stele a Mentana. Ecco le mappe ricostruite da Alesiani: nel 2001 l’epigrafe scompare, nel 2019 una delibera della giunta Benedetti esprime la volontà di ritrovarla, nel 2021 viene presentata una denuncia ai carabinieri per avviare le ricerche; a febbraio del 2022 il ritrovamento a Tivoli, purtroppo non in buone condizioni.

Per finire un nuovo restauro da parte di Roberto Civetta, finanziato il Comune di Mentana (il primo era stato effettuato dall’archeologa Benedetta Adembri).

Ora l’epigrafe è tornata a casa. Stavolta per restarci. 

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