Pensionato lavora un mese e guadagna 280 euro: l’Inps ne rivuole 19 mila

Ex fornaio deve restituire un anno di pensione

Immaginate di essere in pensione, di ricevere una proposta di lavoro per 30 ore e un compenso totale di 280 euro. Immaginate pure che 12 mesi più tardi l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale vi richieda indietro 19 mila euro, ossia tutta la pensione percepita nell’anno in cui avete lavorato per 30 ore e 280 euro.

Sembra una storia di fantasia e invece è accaduta ad Angelo Menapace, 67enne, fino a tre anni fa panettiere di Tuenno (Trento), suo malgrado protagonista di una situazione paradossale.

Il caso è stato pubblicato dal Corriere della Sera.

Nel 2020, avendo raggiunto i 63 anni di età con 42 anni di contributi versati, Menapace aveva deciso di andare in pensione cogliendo l’opportunità offerta dalla formula «Quota 100».

Così, dopo oltre 40 anni di attività, aveva ceduto la panetteria gestita insieme al fratello e alla sorella, e dal febbraio 2020 aveva iniziato a percepire la pensione.

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Di stare con le mani Menapace non è mai stato in grado, per cui ad agosto 2021 ha accettato la proposta di collaborazione da parte di un cugino che gestisce una pescheria.

L’ex fornaio racconta di conoscere bene il divieto imposto ai pensionati di «Quota 100» di svolgere qualsiasi lavoro, per cui aveva richiesto al parente di essere assunto a chiamata ma soprattutto di verificare col commercialista se e come non incorrere in sanzioni.

Una volta convinto che la prestazione fosse possibile, ad agosto 2021 ha lavorato per il cugino per 30 ore, ricevendo i 280 euro.

Menapace racconta di aver scoperto solo ad ottobre 2021 che quel lavoro in regola non era compatibile con la tipologia della sua pensione.

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A quel punto si era rivolto all’Inps dove avrebbe ricevuto una risposta tranquillizzante, ossia che per un importo così basso forse non sarebbe stata innescata alcuna procedura.

Evidentemente la pratica è finita nelle mani di un funzionario zelante e nel 2022 l’Inps ha notificato all’ex panettiere l’ingiunzione a restituire la pensione del 2021 per aver svolto due lavori.

L’Inps ha respinto un primo ricorso presentato attraverso il sindacato dei commercianti, ma ora Angelo Menapace ne presenterà un altro tramite il suo legale.

“Se ho sbagliato – ha detto il 67enne al Corriere della Sera – è giusto che paghi una multa. Ma versare 19 mila euro per averne ricevuti 280 su cui ho anche pagato le tasse, mi sembra davvero eccessivo”.

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