CAPENA - Schiaffi e pugni alla compagna, condannato a 9 mesi

Ma il 38enne italiano è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti in famiglia

I rapporti erano logori da tempo, ma soltanto quando lui le ha alzato le mani lei ha deciso di denunciare il clima di paura instaurato tra le mura domestiche.

Così mercoledì 6 marzo il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a 9 mesi per lesioni personali ai danni della ex convivente un 38enne italiano di Castelnuovo di Porto.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – hanno tuttavia assolto l’imputato dal reato di maltrattamenti in famiglia perché il fatto non sussiste, per questo ha contestualmente revocato l’ordine di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla ex e ai loro figli.

Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, i fatti si sarebbero svolti a Capena dal 2015 a 25 marzo 2021, giorno in cui la donna, una 33enne italiana, fu accompagnata al pronto soccorso e medicata per le ecchimosi e le tumefazioni giudicate guaribili in 5 giorni di prognosi.

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A quel punto, la vittima denunciò il compagno per le lesioni e per maltrattamenti in famiglia anche in presenza dei figli, un bambino di 12 e una bambina di 8 anni.

Secondo la versione della donna, il 38enne l’avrebbe allontanata da amici e parenti, arrivando ad isolarla, con un atteggiamento minaccioso, aggressivo e violento. L’uomo l’avrebbe controllata nelle sue frequentazioni, spiando i contenuti del telefonino, addirittura scegliendo l’abbigliamento da indossare, insultandola e screditandola quotidianamente.

Stando all’accusa sostenuta dalla Procura di Tivoli, il 38enne accusava la compagna di non saper cucinare né pulire casa, mentre lui non avrebbe mai partecipato alle faccende domestiche né alla gestione dei figli.

Nella denuncia la 33enne lo descrisse anche come un padre violento, capace di prendere a parolacce e di picchiare il maschietto, insultando e denigrando la femminuccia.

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Ma non solo.

Sempre dal racconto della donna, emersero episodi in cui l’uomo avrebbe dato in escandescenze a tal punto da mettere casa a soqquadro e danneggiare porte e mobili, di stringerle le mani intorno al collo e minacciarla di ucciderla con un coltello, terrorizzando così il figlio più grande che per la paura si sarebbe nascosto sotto il letto.

All’esito del dibattimento la sfilza di accuse di comportamenti maltrattanti non hanno trovato conferma, per questo il Tribunale ha scagionato l’imputato.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

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