GUIDONIA – “Oasi degli Angeli”, i giudici restituiscono il parco al Comune

Fu realizzato a spese del gestore su area comunale, ma i grillini rescissero il contratto d’affitto

Aiuole non curate e piene di rifiuti, installazioni abbandonate e in decadenza, giochi privi di manutenzione e inutilizzabili, ma soprattutto l’area verde inaccessibile al pubblico perché chiusa coi lucchetti.

Per questi motivi il 18 gennaio 2019 l’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, all’epoca guidata dal sindaco grillino Michel Barbet, rescisse il contratto d’affitto di 9 anni stipulato tra l’Ente e la “Gmg Srl”, la società dell’imprenditore guidoniano Giuseppe Scaglione che realizzò a proprie spese il Parco “Oasi degli Angeli” in via Rosata, nel quartiere di Colle Fiorito.

Ieri, lunedì 11 marzo, con la sentenza numero 2343 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito la restituzione dell’area verde al Comune legittimo proprietario.

I giudici di secondo grado hanno infatti respinto il ricorso della “Gmg Srl” finalizzato alla riforma della sentenza 10823/2019, emessa il 10 settembre di 5 anni fa dal Tar del Lazio.

Il Consiglio di Stato ha condiviso l’orientamento del Tribunale amministrativo regionale che considerò la documentazione fotografica presentata dall’amministrazione targata 5 Stelle come giusta causa per la risoluzione contrattuale con la srl guidoniana.

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L’accordo del 29 aprile 2014 prevedeva per la gestione dell’area verde di via Rosata un canone misto, in parte la corresponsione di una somma di denaro e in parte la manutenzione ordinaria, pulizia, taglio erba e potatura con obbligo di apertura e chiusura dell’area verde.

In cambio la società di Giuseppe Scaglione avrebbe potuto realizzare a proprie spese una zona commerciale con bar, caffetteria e simili e una zona adibita a giardino aperto al pubblico: insomma, strutture a servizio della collettività.

La “Gmg” ha riferito ai giudici di aver realizzato alcune delle strutture fino a quando il 30 agosto 2018 e il 2 ottobre 2018 – proprio mentre si apprestava a realizzare gli ultimi lavori previsti, sostiene la ditta – il Comune contestò in due distinte diffide l’inadempimento del contratto e l’intenzione di risolverlo.

A quel punto il gestore avrebbe fornito spiegazioni rivelatesi tuttavia inutili perché il 18 gennaio 2019 il dirigente Paola Piseddu stracciò l’accordo.

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Il Tar 5 anni fa e il Consiglio di Stato ora hanno sentenziato sulla base delle fotografie allegate e scattate durante il sopralluogo effettuato il 7 gennaio 2019 che documentavano la situazione di degrado del giardino, privo di sistema di innaffiamento, con aiuole non curate e piene di rifiuti, le strutture realizzate fatiscenti, i giochi praticamente inutilizzabili, senza contare che l’area era “inaccessibile al pubblico in quanto chiusa con lucchetti, in violazione di quanto prescritto dal contratto e dall’ordinanza numero 288/2017”.

“Una tale situazione di così grave e protratto abbandono – scrissero i giudici del Tar – nonché di sottrazione del giardino pubblico all’uso della collettività non può trovare alcuna giustificazione.

Per la cronaca, il Comune contestava alla “Gmg Srl” anche l’affidamento a terzi di un reparto dell’azienda, un ulteriore motivo di rescissione del contratto che vietava la sublocazione dell’immobile.

Il Consiglio di Stato ha condannato l’ex gestore del Parco “Oasi degli Angeli” a rimborsare al Comune 3 mila euro per le spese di giudizio.

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