TIVOLI – Sciopero generale, i comunisti lo dedicano alle lavoratrici dell’Asilo Nido Comunale

Comunicato stampa di Massimiliano Rossini, Segretario della Federazione di Rifondazione Comunista

In riferimento all’articolo TIVOLI – Le lavoratrici dell’Asilo Nido comunale pronte allo sciopero, da Massimiliano Rossini, Segretario della Federazione del Partito della Rifondazione Comunista – Sezione di Tivoli, riceviamo e pubblichiamo:

Massimiliano Rossini, Segretario della Federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Tivoli

“In un momento storico in cui l’Italia si ferma per uno sciopero generale, noi di Rifondazione Comunista di Tivoli esprimiamo il nostro sostegno a questa mobilitazione che riteniamo fondamentale. Questo sciopero è una risposta decisa alle iniquità della manovra finanziaria attuale, alla precarietà dei lavoratori e ai bassi salari che continuano a colpire milioni di italiani.

Non possiamo non sottolineare che questa mobilitazione arriva con troppo ritardo. È tempo di alzare la voce contro un sistema che mette il profitto sopra i diritti delle persone. Le manifestazioni territoriali che si svolgeranno in tutto il Paese sono un tassello importante nella lotta per la dignità e il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.

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Vogliamo dedicare questo sciopero generale alle lavoratrici dell’asilo comunale Fantabimbi di Tivoli.

Queste professioniste dell’educazione si trovano a fronteggiare una gestione estremamente precaria da parte della cooperativa ALDILA, che tiene le lavoratrici sotto inquadramento, causandone una grave perdita salariale.

La situazione attuale dimostra chiaramente come la privatizzazione degli servizi pubblici porti solo a un aumento del profitto a discapito del benessere delle persone e della qualità dell’istruzione fornita ai bambini.
Per questi motivi, invitiamo tutti I LAVORATORI di Tivoli a unirsi alla mobilitazione del 29 novembre per rivendicare i diritti non solo delle maestre dell’asilo Fantabimbi, ma di tutti i lavoratori tiburtini a cui vengono negati i propri diritti.

È tempo di dire basta alla precarietà e alla domanda incessante di attività lavorative sottopagate. Dobbiamo unire le forze per costruire un futuro più giusto e dignitoso per tutti!”.

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