L’AZIENDA – Proprio nella giornata di sabato 23 settembre una mail della società di trasporto annuncia a queste famiglie che non è possibile organizzare il servizio spiegandone le motivazioni. Come si legge nella missiva: “Siamo a comunicarvi che da oggi non riteniamo più possibile generare un servizio per le vostre esigenze, professionalmente eccepibile, a causa della reale ed attuale mancanza di chiarezza e informazione su numero effettivo di utenti realmente interessati, linee e operativo che ci è stato proposto in svariate forme”.
L’azienda che si trova sul mercato dal 1987 ringrazia per la fiducia ma ferma le trattative. “A nostro avviso – continua la missiva – la molta confusione che ruota intorno alla questione da parte di tutti coloro che se ne stanno occupando – con merito per l’intenzione e l’impegno che senza alcun dubbio sono benevoli – non rende il tutto affrontabile in maniera diretta e concreta. Riteniamo che tale condizione abbia fatto si che il numero di utenti presenti nella nostra manifestazione di interesse si riducesse in modo significativo. Per questo riteniamo che l’iniziale “linea privata – Marco Simone, Setteville Nord” che si stava tentando di mettere in piedi già da giugno 2017, anche nostro malgrado, non ha potuto permettere di trasformare l’iniziale indagine di adesione in contratto di prenotazione tra la nostra azienda e voi utenti”.
LA REPLICA DEI GENITORI – Durissima la replica dei genitori. Non si fa attendere la risposta delle famiglie nei confronti della società, arrivata tramite mail nella giornata di lunedì 25 settembre, dopo una riunione della “delegazione” di genitori che erano interessati al servizio. “Siamo sconcertati di quanto ricevuto – si legge nella mail di replica – Nel mese di aprile vi abbiamo contattato per sapere se fosse possibile un servizio scuolabus privato e siamo venuti nella vostra sede e insieme siamo giunti a quella che sembrava una conclusione. Cioè un minimo di 40 bambini, possibilità di fare un’unica corsa e il costo di 60-70 euro a testa in base agli iscritti. Mancavano soltanto le tratte. Dopo averci scritto, in data 8 agosto, di essere stati contattati dall’amministrazione avete rimandato tutto ai primi di settembre”.
Tutto rimandato, insomma, ma c’era ormai poca fiducia sulla possibilità di attivare il servizio privato. “Arriviamo al 23 settembre – continua la risposta – guarda caso proprio il giorno successivo alla scadenza delle adesioni comunali e ci arriva la vostra mail, unica, generica, dove veniamo “accusati” ma capiti di aver creato confusione, di essere stati troppo apprensivi e per questo vi sentiti costretti vostro malgrado a rinunciare al trasporto scolastico privato. Ci siamo fidati della vostra esperienza e vi abbiamo manifestato interesse, da parte vostra invece nessun impegno formale, solo tante chiacchiere. In tempi di crisi nei quali riversiamo, un’azienda attiva dal 1987 come tenete a sottolineare, a nostro avviso, non può permettersi di peccare di così poca professionalità”.
Vi.Mo.