Il catering per la comunione lo paga con l’assegno rubato Preso il ‘sola’ dal cuore tenero

Giovedì 13 il pregiudicato è stato arrestato dagli agenti dell’Ufficio di Polizia di Villalba per truffa, ricettazione ed evasione, visto che invece di starsene a casa a scontare i domiciliari è uscito per mettere a segno il “biscotto”.
Il blitz degli uomini diretti da Alfredo Luzi è scattato dopo 2 mesi d’indagini avviate a seguito della denuncia di Alessandro Castellani, 50 anni, titolare della storica pasticceria di via Maremmana inferiore 112, pagato con un assegno di 880 euro tornato indietro perché rubato.
Agli inquirenti il commerciante aveva raccontato che a maggio era stato contattato telefonicamente da un certo Antonio che con tono confidenziale ordinò panini, pizzette, tramezzini e torta, un catering da 880 euro per la comunione del figlio prevista per la fine del mese nella parrocchia di Santa Agostina Pietrantoni a Borgonovo.
Di vero c’era soltanto il sacramento che avrebbe preso la nipotina di De Silvio e il ricco buffet preparato da Castellani consegnato nel giorno stabilito da due fattorini dell’azienda. Se non fosse che il pregiudicato aveva preferito pagare con assegno.
La scelta aveva fatto subito storcere il naso a Castellani, rimasto di stucco dopo averlo bancato e aver scoperto la truffa. A quel punto s’era messo ripetutamente in contatto col “cliente”, ricevendo risposte vaghe col chiaro intento di temporeggiare e far scoraggiare la vittima a pretendere il pagamento.
Un’idea sbagliata quella di De Silvio, visto che Castellani s’è affidato agli uomini di Luzi fornendo il numero di telefono e una descrizione sommaria del “sola”. Durante l’indagine gli investigatori hanno scoperto che l’utenza era intestata ad altra persona, ma soprattutto che l’assegno da 880 euro faceva parte di un carnet rubato a marzo in una azienda di Latina.
Determinante all’individuazione di Antonio De Silvio è stato il riconoscimento da parte dei due fattorini de “La Fiorentina”: circostanze che messe insieme hanno convinto il Tribunale di Tivoli ad aggravare la misura con l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Quando gli agenti lo hanno prelevato dal box trasformato in abitazione a via Lago delle Colonnelle il 44enne s’è sfogato: “Mi carcerate perché so’ troppo buono”.

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