Invasione pacifica in consiglio comunale dei genitori degli studenti dell’ex Minniti. L’unico istituto superiore del territorio rischia di chiudere a causa delle scarse iscrizioni per il prossimo anno, cosa che secondo i genitori, è dovuta a uno scarso impegno della scuola a promuovere nuove iscrizioni e l’immagine dell’istituto all’esterno.
Il risultato è che le pre-iscrizioni al primo anno per il 2013-2014 si sono fermate a 11. Sotto le 15 non si potrebbe formare una classe e dunque il rischio che la scuola muoia definitivamente è più che reale. Già oggi conta appena un centinaio di studenti, meno della metà di quanti ne potrebbe ospitare. Tant’è che il piano superiore è praticamente inutilizzato.
Tanto è bastato mercoledì 20 marzo per la protesta dei genitori che sono riusciti a spiegare le proprie ragioni ai consiglieri comunali. Già il venerdì precedente le avevano illustrate durante un primo incontro ai consiglieri comunali Bendetto Roccamatisi e Gian Maria Spurio, oltre che al sindaco Graziano Di Buò.
«Non possiamo permettere che chiuda l’unica scuola superiore del territorio – ha detto il primo cittadino durante il consiglio comunale – se si prospettasse questa ipotesi siamo pronti a scatenare l’inferno».
Il sindaco Di Buò ha inoltre garantito di stare in contatto con la preside Lucia Cagiola con la quale si dovrebbe incontrare a breve.
Parzialmente soddisfatti dell’incontro i genitori, che ora attendono questo incontro con la preside per avere delle risposte concrete.
«Temiamo che i nostri figli che ora frequentano il terzo e il quarto anno, dovranno andare a studiare a Guidonia – spiegano – ma la nostra battaglia è anche per i più piccoli, affinché abbiano la possibilità di poter frequentare una scuola sul territorio e non essere costretti ad andare a Guidonia o Monterotondo. Sappiamo che le iscrizioni sono state poche, ma forse andava fatto qualcosa di più per incentivarle e poi mancano solo 4 ragazzi, tra bocciati e iscritti dell’ultimo minuto, si potrebbe arrivare facilmente ai 15 che servono».
In molti, hanno anche annunciato una sorta di sciopero del contributo volontario che quest’anno è passato da 60 a 142 euro. «Se non ci fanno sapere che fine fa la scuola, non paghiamo».
L’istituto ex Minniti da quest’anno è una succursale del Pisano di Guidonia. E’ l’effetto della legge sul dimensionamento scolastico 111 del 15 luglio 2011. Questo al fine di ottimizzare costi e gestioni delle scuole superiori, tra segreterie e didattica.
Lo scorso anno il comune di Fonte Nuova e gli stessi rappresentanti del Minniti avevano proposto la realizzazione di un istituto omnicomprensivo che potesse diventare la prosecuzione naturale del ciclo di studi della De Filippo di via Brennero. A luglio 2011 il consiglio d’istituto aveva vagliato questa proposta e a settembre l’aveva inviata alla Provincia di Roma come scelta principale.
Alla fine, dopo una serie di pareri discordanti delle varie istituzioni, era arrivata la “doccia fredda” che la scuola sarebbe diventata una succursale del Pisano.
Fabio Orfei