Tivoli – Asa, sale a due il numero dei licenziati. Questa volta tocca ad un infartuato

Ma la storia di Cesaretti è ancor più particolare, perchè esce da due crisi cardiache e due interventi. Il primo infarto lo “immobilizza” il 5 febbraio scorso. Subisce un intervento di angioplastica che lo tiene lontano dal lavoro fino all’11 maggio. Rientra, ma malgrado le indicazioni mediche, Cesaretti viene messo in servizio per la raccolta dei rifiuti a Villa Adriana. Durante l’orario di lavoro si sente male e a giugno viene sottoposto ad un secondo intervento. Questa volta per posizionare uno sten alle vie arteriose del cuore. A luglio svolge la consueta visita di controllo presso il dottore aziendale, Andrea Francia, che ne riconosce l’idoneità fisica con limitazioni (divieto di movimentazione di carichi superiori ai 5 chilogrammi, esposizione a basse ed alte temperature), indicando quale mansione possibile lo “spazzamento”. Cesaretti impugna il referto e viene visitato dalla Asl Rmg, che non cambia giudizio medico, ma ne toglie la mansione indicata da Francia. “Se messo nella condizione, io posso lavorare – dice Cesaretti – invece mi hanno lasciato a casa, dopo che per anni ho svolto il mio lavoro senza lamentarmi, malgrado le condizioni, anche igienico sanitarie, a cui siamo sottoposti ogni giorno”. Anche con lui il tavolo di conciliazione del 21 ottobre fallisce e si prepara ad impugnare la procedura di licenziamento. “Sto aspettando che mi recapitano la lettera ufficiale per avviare la richiesta di disoccupazione – continua Cesaretti -, perché ho una famiglia da mantenere e un figlio di 18 anni che va ancora al liceo”.

Veronica Altimari

L’approfondimento su Tiburno in edicola martedì 28 ottobre

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