Michela Baranello, da Monterotondo al palco dell’Ariston: “Emozione irripetibile”

Esperienza che si è conclusa senza successo, almeno per ora visto che Michela è un tipo “tosto” e la sua tenacia la porterà a riprovarci l’anno prossimo. Classe ’93 e grandi occhi espressivi, ha frequentato il Liceo Linguistico Catullo di Monterotondo e la scuola di canto per sei anni, ama il jazz e il blues, il teatro e la danza.  Oltre a farvi ascoltare il suo singolo nel video clip (realizzato con la partecipazione speciale dell’attore Federico Costantini, uno dei protagonisti della fiction “I liceali” ndr) vi parliamo di lei in questa intervista in cui non potevano mancare giudizi e pagelle sulle esibizioni del Festival.  

 

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Anche tu hai  calcato il palco dell’Ariston, ci racconti come è andata?

“A settembre ho inviato il mio inedito per le nuove proposte e a ottobre mi hanno selezionata per fare la Sanremo Accademy, è stata un’esperienza indimenticabile. A novembre ho cantato davanti a Roby Facchinetti e Giusy Ferreri, purtroppo non sono passata ma è stata una grande soddisfazione ascoltare i loro pareri positivi, i complimenti per il pezzo, la voce e la presenza scenica. Entrare al teatro Ariston e cantare su quel palcoscenico, è stato un po’ come partecipare al Festival, un’emozione irripetibile. Il prossimo anno ci riprovo”.

 

“E smettila di chiamarmi amore” è il titolo del tuo primo singolo

“Sì, è il risultato di quasi un anno di lavoro e sono davvero soddisfatta. La musica e l’arrangiamento sono di Tiziano Novelli, il mio produttore, e il testo è stato scritto da Patrizia Fregonese de Filippo che è anche la regista del videoclip appena realizzato.E’ stato proprio Tiziano, conosciuto l’anno scorso quando ho vinto la prima edizione del Music Festival di Roma, che a settembre ha inviato il mio brano a Sanremo per le nuove proposte. La canzone parla di un amore costruito sulle parole vane di un ragazzo sfuggente, della rabbia e della disillusione di una giovane donna che decide di rinunciare a questa storia perché instabile e senza futuro”.

 

Musica, danza e teatro, quando nasce la tua passione per l’arte?

“Fin da quando ero piccola, quando passavo il mio tempo a cantare con mio padre. Ricordo che a 6 anni sapevo recitare a memoria “La livella” di Totò, perché la sera prima di andare a dormire mi leggeva spesso le sue poesie e anche quelle di Trilussa. Oggi purtroppo non c’è più, ma il nostro legame è ancora forte anche grazie alle passioni che mi ha trasmesso e che amavamo condividere”.

 

-4Torniamo al Festival : Il volo, Nek e Malika Ayane. Sei d’accordo con il podio sanremese?

“In realtà no, sono rimasta un po’ delusa. Non discuto la qualità vocale dei ragazzi che hanno vinto, solo che li trovo un tantino antichi. Preferivo di gran lunga Annalisa e Chiara, ho apprezzato molto Masini e mi è dispiaciuto troppo per Raf e Alex Britti. Il mio podio avrebbe visto al primo posto Annalisa e Nek pari merito, medaglia d’argento a Chiara e quella di bronzo a Masini e Malika”.

 

Bocciati?

“Senza dubbio la coppia Platinette/Di Michele, non per il brano ma per la qualità vocale, poco adatta al festival. Non ho apprezzato particolarmente le canzoni di Lara Fabian e della Tatangelo, idem per Moreno e Nesly, anche se in questo caso non amo proprio il genere rap”.

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Tra le nuove proposte chi avresti premiato?

“Amara, il testo della sua canzone, “Credo”, era davvero stupendo. Buona l’esibizione dei Kutso, irriverenti e originali”.

 

Prima di salutarci svelaci i tuoi prossimi impegni

“Con Tiziano stiamo lavorando a una serie di brani, sarebbe bello poter realizzare un album. Il 19 presenterò il singolo come ospite alla seconda edizione del Music Festival di Roma e a maggio sarò in scena con il musical “Indietro di un’ora”, uno spettacolo costruito sui brani dei Negramaro, cantate dal vivo ovviamente. E a settembre proverò a entrare al Conservatorio. Sono una persona determinata e dinamica, non mi fermo mai. Non per niente il mio motto è “Chi la dura, la vince” e io con tutta la mia forza, spero di farcela”.

Rara Piol

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