Al Teatro Lo Spazio “Into the wild world” fino al 22 marzo

Accompagnato da un organico di cinque musicisti – Maurizio Loffredo alle chitarre, Maurizio Meo al contrabbasso, Cinzia Gizzi al pianoforte e Ivo Parlati alla batteria, – Mei ci trascina in un viaggio teatrale, letterario, musicale e cinematografico nei territori selvaggi dell’Anima e della Natura. Dai bisogni dell’uomo al libro Nelle Terre Estreme di Jon Krakauer e al film Into the Wild di Sean Penn, fino a Walter Bonatti e altri che hanno scritto di viaggio e ricerca, Riccardo interpreta dal vivo con il gruppo le canzoni di Eddie Vedder scritte per il film, brani di Cat Stevens e originali: dal libro al film al teatro.

 

Riccardo Mei“La vicenda del ragazzo Christopher Mc Candless, raccontata nel libro e quindi nel film di Sean Penn – dichiara Riccardo Mei (nella foto) – mi ha spinto a raccontare dei problemi della società di oggi, dei falsi bisogni instillati nei ragazzi, dei problemi legati all’ambiente dal quale dipendiamo tutti. Nel mondo letterario che c’è dietro alla storia di Christopher Mc Candless, legato a grandi scrittori anglosassoni come Jack London, Thoreau, ma anche Conrad e Tolstoj, tanto per fare alcuni nomi, ci sono dei meravigliosi spunti che ispirano la gioventù di una certa società conformista a lasciare tutto per partire, senza una reale destinazione, alla scoperta di se stessi e della verità nei rapporti umani. Raccontando la vicenda di Christopher Mc Candless, questo testo teatrale esplora le dinamiche genitori-figli, spesso all’origine delle incomprensioni e dei malesseri”.
Del perché si parte, dei “maestri”, che ci guidano nel cammino, dei personaggi di riferimento a volte reali a volte letterari ai quali facciamo ricorso per chiarirci le idee e andare avanti, l’autore e interprete (già rinomata voce dei più importanti programmi della tv italiana, tra cui Superquark, Alle Falde del Kilimangiaro, E se Domani, Voyager, National Geographic, Gaia Il Pianeta Che Vive, Geo & Geo, Art News e molti altri), vuole rendere omaggio ai tanti viaggiatori ed esploratori che, sprovvisti delle odierne tecnologie riuscivano a documentare a settimane di distanza dal loro viaggio esperienze realmente assolute.


Uno spettacolo che alterna brani recitati, testi di Gaber, canzoni dal vivo e brevi letture, e sottolinea come il libro, e più generalmente la parola scritta, raccolga e generi al tempo stesso le esperienze umane, stimolando viaggi, ricerche, avventure e determinando a sua volta altre narrazioni, letterarie, cinematografiche, teatrali, musicali, poetiche, in un percorso circolare senza fine. Come dice Riccardo in una frase chiave del suo spettacolo: “i libri sono il viaggio”.
Oltre che un invito alla scoperta di se stessi attraverso il libro, il teatro, la poesia e il cinema, lo spettacolo è anche una denuncia dello sfruttamento della natura, e per il suo carattere ambientalista ed ecologista si fregia del prestigioso marchio “consigliato dal WWF”.

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