Monterotondo – Sostanze chimiche nel pavimento della scuola, genitori preoccupati. Comune annuncia sostituzione

A farsi portavoce della vicenda Enrica Valentini (al centro nella foto insieme ad una rappresentanza di genitori) ed Enrico Allocca, due genitori che rappresentano 17 famiglie su 29 della sezione C. Con documenti e analisi chimiche alla mano, i due genitori hanno espresso forte preoccupazione per un possibile rischio a cui sarebbero esposti i propri figli e che sarebbe rappresentato dal pavimento, oltre al disappunto di fronte al rinvio dei lavori.

 

L’antefatto della vicenda: bambini tornavano da scuola “colorati” di verde
“Tutto è cominciato quando i miei figli hanno iniziato a tornare a casa con la punta del naso e i vestiti verdognoli, dello stesso colore del pavimento – racconta Enrica Valentini – Abbiamo capito quello che stava succedendo solo quando, a gennaio del 2015, abbiamo potuto toccato i fatti con mano”.
L’episodio a cui la mamma fa riferimento risale a quando le famiglie avevano accettato, con il permesso del dirigente scolastico, di ridipingere e ripulire gli interni del plesso per ovviare alla mancanza di risorse economiche e – ovviamente – per amore verso i propri figli.
“Così con gli altri genitori ci siamo resi conto che bastava toccare con la mano il pavimento per sporcarsi. Bastava toccare, sfregare o lavare. E così ci siamo chiesti cosa toccassero e su cosa giocassero tutti i giorni i nostri bambini”.

 

Le analisi chimiche: presenti piombo, cadmio e cromo
“Preoccupati, assieme ad altre diciassette famiglie, abbiamo chiesto spiegazioni”. La signora Valentini e il signor Allocca mostrano una serie di documenti dettagliati emessi da un laboratorio chimico a cui si erano rivolti sostenendone le spese.

analisi chimiche “Il pavimento consegnatoci il 6 marzo del 2015 proviene dalla palestra di una scuola primaria, pertanto si considera il sito in questione particolarmente sensibile: come spesso succede, i bambini che frequentano la struttura potrebbero in qualunque momento toccare il pavimento, e successivamente portarsi le mani alla bocca, aumentando la probabilità di ingestione delle sostanze rilasciate dal manufatto – si legge nel documento -. Le sostanze utilizzate nella fabbricazione degli oggetti in materia plastica devono essere di una qualità tecnica e di una purezza appropriata all’uso previsto e prevedibile del materiale o dell’oggetto. Il fabbricante della sostanza conosce la composizione e su richiesta la mette a disposizione delle autorità di controllo”.
“Il confronto tra i risultati delle analisi effettuate sul campione, sia sul tal quale che sull’eluato, ha confermato che alcuni metalli pericolosi (piombo, cadmio e cromo), presenti nel manufatto, sono stati ritrovati, seppur a basse concentrazioni, anche nell’eluato. Si sottolinea che la migrazione di questi elementi dal manufatto originale può avvenire in maniera continua nel tempo, ogni volta che il pavimento viene sollecitato: quindi non solamente se utilizzato, ma anche per il lavaggio, o tutte quelle altre attività che comportano l’abrasione (fisica) o l’alterazione (chimica) del manufatto stesso, come ad esempio gli interventi di manutenzione o sostituzione parziale/totale della pavimentazione”.

L’appello al sindaco

Preoccupati dalla possibilità che i propri figli possano toccarsi il viso con le mani sporcate dal pavimento, i genitori si sono rivolti sia al sindaco Mauro Alessandri che al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo. Si era giunti così alla conclusione che il pavimento doveva essere smantellato, con lavori da svolgere tra il 24 e il 26 aprile.

“Il sindaco è stato disponibilissimo a far partire i lavori il prima possibile, si è impegnato personalmente per forzare i tempi e aiutarci – tengono a sottolineare sia Valentini che Allocca – ma il 24 mattina, quando la ditta si è presentata a scuola, non ha potuto iniziare ad allestire il cantiere perché il personale e i genitori non erano stati avvisati dalla scuola e i bambini non potevano essere spostati ai piani superiori senza autorizzazioni. La ditta così se ne è andata”.

Lo sfogo dei genitori
I genitori si dicono preoccupati e amareggiati e si chiedono perché quei lavori tanto attesi e promessi, alla fine, non siano ancora iniziati. “I nostri bambini devono continuare a stare veramente in quelle aule? Avevamo addirittura dato la nostra disponibilità il 24 mattina a svuotare la classe e a dare una mano alla ditta, a seconda delle nostre possibilità”.

E Allocca aggiunge: “Se la situazione non si sbloccherà a breve, dovremo prendere delle contromisure”. Le mamme e i papà si dicono pronti a mobilitarsi e attivarsi per dare una mano e risolvere anche gli altri problemi del plesso scolastico. “Saremo disposti a lavorare una volta al mese per ripulire noi la scuola, o a ricorrere al baratto amministrativo. Tutto per i nostri figli”.

Eugenio Nuzzo

I controlli e i lavori annunciati dal Comune di Monterotondo
In relazione al mancato avvio dei lavori di ripavimentazione di alcuni locali della scuola materna di via Pietro Nenni e, più in generale, rispetto alla presunta “pericolosità” derivante dalla presenza di metalli nei pavimenti esistenti, l’amministrazione comunale precisa quanto segue.

 

I primi controllo a febbraio 2014

Già nel febbraio del 2014 gli Uffici comunali, su segnalazione dell’Istituto scolastico, avevano provveduto a far analizzare campioni della pavimentazione in oggetto all’Istituto Sperimentale per l’Edilizia, istituzione scientifica e tecnologica specializzata nella valutazione e nella garanzia della sicurezza e della qualità delle costruzioni. Le analisi dei campioni, svolte presso un laboratorio chimico certificato e finalizzato a determinare la concentrazione dei composti sensibili, avevano escluso la presenza di amianto nonché ogni rischio di tossicità per esposizione inalatoria e/o da contatto rispetto alla minima presenza di metalli.

A seguito di una nuova richiesta inviata dal dirigente scolastico il 6 febbraio scorso, venivano commissionate ulteriori analisi integrative, le quali confermavano il medesimo risultato di quelle del 2014: i campioni venivano classificati come rifiuti non pericolosi e come tali trattati e smaltiti.

Ad ogni buon conto, al fine di sgombrare il campo da ogni eventuale ancorché inverosimile margine di rischio, gli Uffici predisponevano in ogni caso la sostituzione del pavimento in oggetto.

Tanto degli esiti delle ulteriori analisi integrative quanto della definizione in corso d’opera della procedura di affidamento dei lavori di sostituzione del pavimento, gli Uffici davano puntuale comunicazione al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Viale Buozzi in data 13 aprile.

 

L’incontro tra genitori e sindaco

Nel corso di un incontro con alcuni genitori di bambini frequentanti la scuola, tenutosi in data 15 aprile, il sindaco Mauro Alessandri confermava la sostituzione della pavimentazione e, successivamente, impartiva direttive verbali volte ad accelerare la tempistica nella programmazione degli interventi.

Di tale disposizione veniva data dagli Uffici puntuale comunicazione al dirigente scolastico già in data 16 Aprile. Nella stessa comunicazione si indicava come data d’inizio dell’intervento quella di lunedì 20 aprile e una durata massima di circa due settimane, raccomandando ai dirigente scolastico di provvedere allo sgombero dei locali interessati.

Il dirigente scolastico, con nota del 21 Aprile, comunicava la disponibilità per i lavori a partire dalle ore 8.30 di venerdì 24 aprile.

 

Il programma dei lavori

A tale disponibilità seguiva comunicazione formale da parte degli Uffici (22 aprile) nella quale, oltre a prendere atto di questa, si comunicava l’impegno a garantire che i lavori venissero realizzati nel minor tempo possibile arrecando il minimo disagio all’attività didattica e che l’impresa esecutrice avrebbe in ogni caso preso ogni precauzione per limitare i disagi causati da rumori e polveri, a garanzia della sicurezza degli utenti.

In data 23 aprile il dirigente scolastico rispondeva alla comunicazione degli Uffici, inviata nello stesso giorno, nella quale veniva formalmente descritto il programma di previsione dei lavori, con una nota nella quale “visto il prolungarsi dei lavori, differentemente da quanto si era convenuto, ovvero 3-4 giorni con l’utilizzo del sabato e della domenica, si rende necessario rinviare i lavori ai primi di giugno in coincidenza della chiusura dell’attività didattica della primaria e della minor frequenza dei bambini dell’infanzia”.

Infine, con la nota del 24 Aprile, nel ribadire che, qualora iniziati, i lavori si sarebbero protratti per dieci giorni lavorativi al massimo, gli Uffici prendevano atto che per espressa disposizione del Dirigente scolastico non era stato possibile avviarli, nonostante la disponibilità precedentemente comunicata, vanificando l’impegno assunto da parte dell’Amministrazione comunale a realizzarli tempestivamente ed esponendo questa a possibili richieste risarcitorie da parte dell’impresa “senza aver comunque risolto la problematica per la quale ci si era impegnati a trovare soluzione”.

 

 

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La replica dall’istituto comprensivo

Dall’istituto comprensivo “Buozzi” una serie di precisazioni a firma del dirigente scolastico Salvatore Cannatà su quanto comunicato dall’amministrazione relativamente alla “presunta pericolosità e intervento di sostituzione dei pavimenti nella scuoa materna di via Nenni”.

 

“Con riferimento al Comunicato stampa dell’Ente Locale di Monterotondo, pubblicato sul sito del Comune in data 27/04/2015 e riguardante i lavori di rifacimento dei pavimenti di n. 2 locali adibiti ad aule ed assegnati a due Sezioni dell’Infanzia, in qualità di dirigente Scolastico dell’I.C. “B. Buozzi”, nel prendere atto della consueta disponibilità del Sg. Sindaco e della sua Amministrazione e al quale rivolgo i miei ringraziamenti per l’attenzione sempre posta nei confronti del mondo della scuola,mi corre l’obbligo di precisare che a seguito di numerosi colloqui e conseguente sopralluogo dell’Ufficio Tecnico comunale nonché scambio di comunicazioni tra la dirigenza scolastica e l’Ente Locale, e qualche Assessorare, si è convenuto che i lavori potevano avere inizio:

 

  • giorno 24 aprile alle ore 16,00 al termine delle attività didattiche per poi proseguire nei giorni immediatamente successivi 25 e 26 aprile, in coincidenza delle festività . (Tutto ciò si giustificava anche e maggiormente a causa dell’impiego di martello pneumatico, massicce e diffuse emissione di polveri, cantierizzazione dell’area interessata ai lavori con messa in sicurezza).

  • Proseguimento lavori lunedì 27 e martedì 28 aprile per posa in opera del pavimento per una superficie di mq 130 circa . (A tal proposito, si precisa che per una superficie più ampia ed analogo intervento di ri -pavimentazione locali ingresso e corridoi Plesso Nenni, con le medesime procedure e difficoltà, i lavori si sono conclusi in 4 giornate e precisamente quelle ricadenti tra le festività natalizie. Quindi in coincidenza della sospensione delle attività didattiche). 

  • Per tali lavori, nei giorni 27 e 28 aprile, si sarebbe provveduto a trasferimento delle due sezioni al piano superiore con isolamento totale del piano inferiore e cantierizzazione dello stesso. 

  • Consegna locali il 28 pomeriggio . (In sostanza tale calendarizzazione degli interventi faceva si che si scongiurassero principalmente interruzioni massicce della didattica che tuttavia subiva una sospensione nei giorni di Lunedì 27 e martedì 28 per quanto riguarda alcune attività : Motoria (mancato utilizzo palestra per tutta le sezioni dell’Infanzia e classi Primaria); Inglese e Musica (coinvolte tutte le sezioni dell’Infanzia).

  • In ogni caso, tale crono-programma dei lavori con presenza di operai, utilizzo di cavi elettrici, strumenti, mezzi, macchie ecc. dalle h 8,00 alle ore 16,30, seppure da un lato comportava qualche disagio all’intera popolazione scolastica di Via Nenni per mancate attività nei giorni di Lunedì e Martedì; dall’altro riduceva al minimo disagi ed escludeva ogni rischio di interferenza che – secondo norme in vigore su sicurezza e prevenzione dai rischi nei luoghi di lavori, esse ( interferenze ) devono essere escluse tassativamente, maggiormente in ambienti con alta frequenza – presenza di bambini, alunni, personale.

Fin qui, tutto. Ok!

 

La situazione si modifica, rispetto a quanto preso in considerazione e convenuto tra Comune e Scuola, forse per inopportune interferenze o altro, quando lo scrivente appunto richiede insistentemente il crono programma agli Uffici competenti per predisporre – giusto decreto leg. vo 81 – il D.U.V.R.I ( Documento unitario di valutazione dai rischi di interferenza ) tenuto conto del calendario di apertura e chiusura lavori precedentemente concordato e che giunge il venerdì 24 aprile alle ore 15.58 a dieci minuti dalla fine della giornata scolastica. Nello stesso crono programma si comunica che l’attività si sarebbe svolta il Venerdì 24 dalle ore 07,30 alle ore 16,30 ( non più alle h 16,00 ) e avrebbe proseguito a partire da lunedì 27 aprile e per ben 9 ( nove) giorni lavorativi ( da lunedì a venerdì per due setti mane ) con lo stesso orario .

 

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Quindi non più i quattro – cinque giorni previsti ( 24, 25, 26, 27, 28 aprile)

 

A questo punto sarebbe superfluo segnalare – aggiungere altro!

 

E tuttavia, per fare ulteriormente chiarezza e per non cadere eventualmente in errori interpretativi, peggio nella facile strumentalizzazione delle situazioni, si fa osservare che al termine della giornata scolastica ( uscita alunni ore 16,00 ) non è materialmente possibile:
a) informare docenti, ausiliari, genitori e dare disposizioni al Persole della scuola su organizzazione scolastica e variazioni conseguenti ;
b) sgomberare le aule, organizzare il trasferimento di suppellettili, provvedere a tutto il necessario tenuto conto che il Personale ausiliario termina la sua giornata lavorativa alle ore 17,30 .

 

A conclusione delle considerazioni fin qui svolte e preso atto che

 

  • “Le analisi dei campioni , svolte presso un laboratorio chimico certificato e finalizzato a determinare la concentrazione dei composti sensibili , avevano escluso la presenza di amianto nonché ogni rischio di tossicità per esposizione inalatoria e/o da contatto rispetto alla minima presenza di metalli”
  • visti gli esiti negativi delle analisi su campioni svolte da laboratorio chimico certificato per conto del Comune nel 2014; accertamenti richiesti dal Dirigente Scolastico
  • visti gli esiti delle “analisi integrative” 2015 , (seconda richiesta del Dirigente in data febbraio 2015), “le quali confermavano il medesimo risultato di quelle del 2014 “: “i campioni venivano classificati come rifiuti non pericolosi e come tali trattati e smaltiti”
  • tenuto conto del fatto che necessitavano ben 10 (dieci) giorni effettivi di lavoro (differentemente da quanto proposto – ipotizzato)
  • accertato che l’intervento per la sua durata pregiudicava il normale andamento delle attività didattiche con interruzione anche di quelle svolte da esperti esterni
  • vista la richiesta delle Insegnanti della scuola dell’Infanzia e Primaria del plesso Nenni tendente a considerare la possibilità rinviare i lavori ai primi di giugno in concomitanza della chiusura delle attività didattiche della scuola primaria, salvaguardando così il diritto allo studio
  • tenuto conto di alcune richieste (rappresentanti di sezione , mamme interessate) a che i lavori si effettuassero in altro periodo e fuori dalle attività didattiche

si veniva coerentemente e giustificatamente a proporre all’Ente locale il rinvio dei lavori a di giugno in coincidenza della chiusura delle attività didattiche della scuola Primaria ed una ridottissima presenza – frequenza di bambini della scuola dell’Infanzia.

 

Tanto si comunica per dovere di informazione e per fare correttamente chiarezza sulla posizione della scuola e sulla sua disponibilità. Per contro si chiarisce che non è mai venuta meno la disponibilità dell’Amministrazione e la tempestività nel dare le necessarie risposte, assicurando di volta in volta la salubrità dei locali Via Pietro Nenni e la mancanza di rischi di tossicità”.

Il Dirigente Scolastico

Prof. Salvatore Cannatà

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