Diego, dopo i polizeschi firma la scenografia del reality americano

Come è nata questa esperienza?
È come quando fai un viaggio in aereo, parti dalla tua città e dopo diverse ore arrivi in un’altra realtà fatta di persone diverse e altrettanti modi di pensare differenti. È accaduto tutto molto velocemente, tanto da non lasciarmi neppure il tempo per pensare e realizzare.
Per caso, in un periodo di “pausa lavorativa”, in quanto avevo da poco terminato di girare la  mini serie televisiva “Ultimo” interpretata da Raul Bova.
Quasi per gioco ma con tanta voglia di avere nuove esperienze, mi sono cimentato in una realtà “grande”, ma piena di emozioni.  
Ho acceso il computer e ho messo su carta le mie idee che piano piano sistemavo e assemblavo per realizzare poi un prodotto che mi ha garantito la vittoria su altri colleghi.
Stavo realizzando la scenografia di un reality dal format americano, ma ambientato in Italia, a Roma, per una dei canali locali più quotati “Bravo Production” della casa di produzione Asylum.
Non avrei mai pensato di riuscire a conquistare la loro fiducia, ma soprattutto che il mio gusto collimasse con le loro aspettative, sorprendendoli talvolta.
Un sabato sera di fine aprile, mentre ero immerso nella mia quotidianità, mi ha squillato il telefono con un numero straniero. Una delle telefonate più emozionanti della mia carriera con la quale la produzione mi invitava il giorno seguente al primo sopralluogo tecnico nella villa scelta per realizzare il format.
Naturalmente, come in tutte le storie, un piccolo incidente di percorso: quella location  per esigenze amministrative e logistiche non è stata quella scelta poi per il reality.  
Proprio in quel momento ho pensato che tutta la mia progettazione realizzata proprio per quella villa nonché frutto di un lungo lavoro, non sarebbe servita più a nulla e che la mia possibilità di collaborazione si fosse conclusa.
Invece il giorno seguente è arrivata la qualifica ufficiale Art director-production design del reality “Love Italian Style”. Format americano dall’ambientazione Romana.
Da quel momento mi sono “imbarcato” in una realtà molto più grande di me, e messo sul piatto d’argento tutta la professionalità e capacità per raggiungere un obiettivo in un periodo di tempo davvero breve.
Due squadre di lavoro si alternavano nella casa per far si che in solo otto giorni lavorativi venisse stravolta e si ricreasse un ambiente “da reality” da me proposto ed accolto dalla Asylum.

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Com’è stato lavorare con gli americani?
È stata un’avventura davvero difficile, dove il più volte ho pensato di non farcela , perché gli americani hanno un modo totalmente diverso di lavorare, diverse modalità e tecniche di lavoro molto lontane dalla nostra. Ma io ero il direttore artistico e nonostante a volte non credevo fosse possibile, dovevo farcela.
Al mio fianco, con un occhio attento c’erano sei creativi americani ciascuno di loro  con gusti e modi di pensare diversi l’uno dall’altro.
Il loro gusto è comunque forte e comunque volevano mettere in scena cose che viste da un americano sarebbero state difficili da capire, si volevano una casa tipicamente romana, ma con qualcosa che ricordasse le abitudini ed i costumi americani.
Sono riuscito così in meno di otto giorni a stravolgere una casa di circa 400 metri quadrati. Non mi sono fatto mancare nulla addirittura tanto da arrivare a sostituire perfino parte del pavimento.
Ma alla fine c’è l ho fatta.  La più grande soddisfazione però è arrivata proprio l’ultimo giorno quando nella location è arrivato il presidente generale della Bravo Production la quale mi ha riempito di complimenti apprezzando il mio lavoro e soprattutto il risultato che ho ottenuto in pochissimo tempo
Le sue parole sono state una gioia immensa che ha ripagato la stanchezza accumulata di quei giorni, il sonno perso e tutte le paure che fino a pochi minuti prima viaggiavano nella mia testa. Non mi sentivo impreparato per il ruolo che ricoprivo ma era la situazione in generale che mi spaventava un po’.

Di cosa tratta questo reality?
Ci sono cinque ragazze afroamericane che vivono insieme in una casa a Roma e quando escono, oltre che per visitare la città, escono per trovare la loro anima gemella. Ma non posso aggiungere altro. È top secret.
Ma sono sicuro che sarà un programma che terra attaccati allo schermo tanti telespettatori. Infatti si parla già della seconda edizione.

Quali sono ora i tuoi progetti lavorativi per il futuro?
Oggi ho bisogno di un po’ di tempo pe riprendere il contatto con la realtà, staccare la spina anche se per pochi giorni. E poi il nostro lavoro è sempre una sorpresa. Ogni volta che si finisce un progetto non si sa mai cosa accade dopo.
La proposta di un nuovo reality è arrivata dalla stessa Produzione, ma meglio prendersi un paio di giorni in più per pensarci.
Vorrei tornare a fare quello che ho sempre fatto ma questo non esclude il fatto di poter cambiare idea e fare ancora altre nuove esperienze.
Oppure non so, ho fatto tante cose nel mio lavoro fino ad ora. Moda, televisione cinema, la mia grande fortuna che mi adatto alle varie esigenze quindi troverò  sicuramente qualcosa che mi terrà impegnato.
Sono tanti anni che ti occupi di questo, il tuo lavoro ti dà soddisfazioni?
È vero, sono veramente tanti anni che faccio questo lavoro mi piace e mi è sempre piaciuto. Già il fatto di avere la possibilità di farlo per me è una grande soddisfazione, poi ci sono progetti che ti prendono di più altri un po’ meno, ma in generale è un lavoro che non  mi annoia mai.

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Qual è il consiglio che daresti a un giovane che vorrebbe intraprendere la tua strada?
Principalmente penso che ognuno di noi ha dei sogni nel cassetto e quindi è giusto inseguirli. La particolarità di questo lavoro è che bisogna tenere sempre i piedi per terra perché un giorno sei a mille l’atro invece pensi di aver perso tutto. Tanta è la concorrenz,a ma poca la giusta professionalità.
Io l’ho sempre fatto nella massima umiltà, la stessa che mi ha premiato fino ad oggi e che spero mi continui ad affiancare nel futuro.
Se qualcuno ti proponesse un lavoro all’estero cosa faresti saresti pronto a lasciare l’Italia per sempre?
Io credo che nulla è per sempre specialmente in questo lavoro quindi partirei avvantaggiato, la prenderei come una nuova esperienza, partirei ma in valigia mettere le giuste cose per poi tonare.
Quale sarebbe il regalo più grande che questo lavoro potrebbe offrirti?
Domanda facilissima: vincere un David di Donatello per la migliore scenografia, ma non tanto per me, ma per tutte le persone che hanno sempre creduto in me. E poi per lui che nonostante la sua assenza mi accompagna ogni giorno nel mio cammino della mia vita. È sempre lui e solo lui a darmi la forza per affrontare il domani.

 

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