Stefano Iannotti: “Villalba crediamoci ma ancora non abbiamo fatto niente”

Eccolo il day after con la sua famiglia, lui che è sposo da poco tempo, lui che ora ha trovato il giusto equilibrio psicologico per gestire le sue energie. Lui che a trentotto anni ancora va in tackle contro ragazzi di vent’anni, lui che disegna e progetta calcio in campo come un architetto. Stefano Iannotti ha classe da vendere e domenica quando il mister lo ha chiamato per la sostituzione da passarella tutta la tribuna gli ha riservato una vera e propria ovazione. Insomma Stefano Iannotti sa disegnare calcio grazie alla sua classe, alla sua intuizione in modo da capire prima di altri dove l’azione si può sviluppare. Iannotti ha iniziato a giocare a calcio da bambino e per tre anni ha giocato nella Lazio. Poi a diciassette anni ha avuto la grande chance, con la chiamata del Pescara: “Ma ero troppo giovane e non ho retto la clausura del ritiro quando ero con il Cassino”. Per quattro lunghi anni Iannotti ha lasciato il calcio, gli anni migliori per trovare un posto in un grande club. Poi la ecco la ripresa, tra i dilettanti, sempre con le sue grandi giocate, la sua grande classe, i suoi colpi di genio. A Pisoniano ha vinto un campionato e poi ecco il giusto feeling trovato col Villalba dove oltre che giocatore è anche allenatore del settore giovanile, allena una formazione Allievi che è anche prima in classifica: “Domenica scorsa contro la Pro Roma del mio amico Alfonsi è stata una vera e propria battaglia. Il calcio talvolta elude la tecnica e si basa sullo scontro fisico, sul duello uomo contro uomo. Non è propriamente questo il suo campo ma anche qui Iannotti è stato eccezionale. Ha tamponato, è rientrato marcando l’avversario e non ha lesinato colpi nei duelli con gli avversari: “Domenica ho corso tantissimo – racconta – tanto che alla fine ero stravolto ma felice, per il gruppo, per la società, per i tifosi. Una bellissima domenica”. Ma la vetta, la vittoria non deve trarre in inganno: “Non abbiamo ancora fatto niente. Dopo Pasqua ci aspetta una trasferta durissima a Subiaco e così per tutte le partite che mancano alla fine del campionato”. Come faccia a trentotto anni ad avere una resistenza fisica e una condizione atletica simile è da invidiare: “Lo stile di vita, il riposo, allenamenti intensi, la famiglia e una dieta sana. Questi sono segreti per durare a lungo nel calcio. E poi non dimentichiamo che per quattro anni non ho giocato. Ho tanta voglia di regalare la vittoria, insieme ai miei compagni, a questa società”.

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di Sergio Toraldo

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