I due rapinatori, entrambi ventiduenni, fuggirono a piedi verso il parco degli Aromi, dove furono raggiunti da un poliziotto che intimò l’alt ed esplose prima un colpo verso l’aria e poi ha dichiarato che, vistosi puntare le armi dei due, avrebbe quindi sparato altri colpi. Brunetti morì dopo un mese, Taormina il giorno stesso. Le loro erano armi giocattolo, riproduzioni, rivelarono le indagini.
Ora la Procura di Tivoli ha richiesto l’archiviazione del caso e i legali dei familiari hanno trenta giorni per visionare gli atti e proporre opposizione davanti al Gip.
Il papà di Taormina: “Mio figlio Emanuele non avrebbe dovuto compiere la rapina e ha sbagliato ma il poliziotto ha sparato alle spalle”.
Su Tiburno, in edicola da martedì 18 settembre, la ricostruzione completa del caso
