Carabinieri

GUIDONIA – Ubriaco e violento, resta in carcere il marito che picchia la moglie

Il romeno già noto per maltrattamenti in famiglia arrestato dalla Polizia è in isolamento sanitario a Rebibbia in attesa dei tamponi

Comportamenti violenti, minacce e provocazioni. Una spirale di soprusi che andava avanti da anni. Per questo venerdì sera 24 aprile gli agenti del Commissariato di Tivoli diretto da Paola Di Corpo hanno arrestato C. F., un 43enne romeno residente a Guidonia Centro. Ieri, lunedì 27 aprile, il Giudice per le indagini preliminari Antonio Ruscito ha convalidato l’arresto e confermato la custodia in carcere per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia.
L’ennesimo episodio avvenuta tra le mura domestiche subito dalla convivente minacciata di morte e picchiata davanti ai loro tre figli minori, a tal punto da dover ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, dove è stata trasportata, medicata e giudicata guaribile in giorni 10 per una lesione al torace.
Il Pool Antiviolenza coordinato dall’Ispettore superiore Davide Sinibaldi ha ricostruito una serie interminabile di violenze fisiche, psicologiche e di pretese tendenti ad espropriare la moglie della sua soggettività attraverso ordini e imposizioni.
Nei giorni precedenti la famiglia era già stata attenzionata dal Pool di investigatori del settore specializzato nella Violenza di Genere e Minori, anche sulla base delle recenti indicazioni della Questura che aveva chiesto a tutti gli Uffici territoriali di monitorare le situazioni ad alto rischio di recidiva.
I poliziotti stavano conducendo una nuova indagine proprio sui comportamenti del 43enne romeno nei confronti della compagna e dei loro bambini. Infatti, sull’uomo pendeva una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Tivoli, per reati della stessa natura risalenti al 2018.
Secondo la ricostruzione del Pool, l’indole violenta di C. F. si era manifestata per la prima volta a marzo 2018 per motivi di gelosia, aggredendo in strada la donna che, nonostante le percosse ricevute, era riuscita a raggiungere la vicina Tenenza dei Carabinieri di Guidonia.
I militari la misero in salvo accompagnandola al Pronto Soccorso di Tivoli dove i sanitari l’avevano dimessa con una prognosi di 15 giorni.
Ad aprile 2018 la donna formalizzò davanti ai carabinieri la prima di una lunga serie di denunce/querele nei confronti del compagno per i reiterati episodi di maltrattamento.
Come accade in casi simili, dopo un periodo di calma apparente, la donna ha ricominciato a subire un crescendo di comportamenti violenti, minacce e provocazioni, mentre l’uomo – incurante della sofferenza inflitta alla compagna e ai propri figli – arrivò addirittura a colpevolizzarla.
E’ andata avanti così per mesi: offese e improvvise esplosioni di rabbia sempre più violente, anche a seguito dell’assunzione smodata di bevande alcooliche.
I poliziotti hanno accertato che la situazione familiare si era ulteriormente aggravata in quanto l’uomo la sottoponeva a continue umiliazioni anche in presenza dei figli, facendo venir meno il proprio sostegno, poiché era suo costume allontanarsi dalla casa coniugale per giorni, nonostante l’obbligo di permeanza a causa della pandemia.
E’ andata così anche nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, quando la donna ha allertato il 113 e le volanti sono tempestivamente intervenute nell’abitazione di Guidonia Centro.
Aggredita e malmenata, agli agenti è apparsa in grave stato di agitazione emotiva, dolorante, impaurita e disorientata. Anche i bambini si presentavano agli occhi dei poliziotti terrorizzati e in lacrime, in cerca di conforto e sicurezza vicino alla loro mamma, stretti attorno a lei, quasi a farle da “scudo”. Spettatori involontari, di drammatiche sequenze che mai avrebbero voluto vedere.
Malgrado la presenza degli agenti, C. F. ha continuato a manifestare un comportamento aggressivo e provocatorio: anche im questo caso presumibilmente sotto gli effetti di bevande alcoliche, come hanno avuto modo di constatare gli agenti dall’alito vinoso e dal modo sconnesso di parlare.
Ieri l’interrogatorio in videoconferenza del 43enne è stato rinviato: l’uomo è in isolamento sanitario in attesa dell’esito dei tamponi Covid.

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