GUIDONIA – Ladri di pc a scuola imbrattano l’aula: “Italiani, dateci i soldi”

Ieri sera ennesimo raid nel plesso dell’Albuccione accanto al quale dal 2017 c’è una favelas. Il colpo va a vuoto, plesso a soqquadro e sfregio. Il mese scorso sparito un tablet

A notarli mentre scavalcavano la recinzione sono stati i residenti che hanno allertato il 113. Così nella tarda serata di ieri, venerdì 8 maggio, gli agenti del Commissariato di Tivoli sono riusciti a sventare quello che sarebbe stato l’ennesimo furto ai danni della scuola elementare dell’Albuccione, il quartiere popolare di Guidonia Montecelio.

Secondo le prime informazioni raccolte, gli autori erano due e sono fuggiti nelle campagne circostanti il plesso scolastico dove da anni esiste un campo nomadi abusivo. La coppia è entrata in azione verso le 23 e sarebbe riuscita perfino a disattivare l’allarme penetrando all’interno dove hanno trovato soltanto dei computer fissi utilizzati come Lavagne Multimediali in sostituzione dei dieci portatili razziati in occasione del furto che mise in ginocchio la scuola messo a segno nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 maggio 2016. Computer fissi che con maggiore difficoltà si riesce a portare via rispetto ai tablet.

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Stando sempre alle prime informazioni raccolte, tutte le aule sono state messe a soqquadro alla ricerca di materiale da rubare e in una al primo piano i balordi hanno lasciato sul pavimento una scritta spray con una bomboletta utilizzata dagli alunni per i lavori didattici: “Italiani, siamo poveri lasciateci i soldi”.

Quello di ieri sera è il secondo blitz nella scuola diretta dalla preside Fabiana Celentano, presa di mira durante la chiusura disposta dal Governo il 5 marzo per contenere la pandemia. Il 7 aprile, infatti, il personale non docente aveva riaperto i cancelli per la manutenzione dell’impianto elettrico e aveva scoperto il furto dell’unico tablet, un computer messo a disposizione dal Comune ad ogni istituto per rilevare le presenze giornaliere dei pasti al refettorio.

All’arrivo dei carabinieri era stato accertato che per rubare il tablet i balordi avevano scassinato la porta dell’archivio e dell’armadio dove era custodito. Inoltre era stata messa fuori uso la centralina dell’allarme e rovistati i cassetti della sala dei docenti. Non contenti, i malviventi avevano addirittura portato via tutti i detersivi lasciati dai bidelli nei carrelli delle pulizie quotidiane insieme alle scorte contenute nell’armadio di metallo chiuso a chiave.

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I residenti lamentano che la scuola dall’estate del 2017 è letteralmente assediata da una favelas “lievitata” nel corso degli anni fino ad ospitare un centinaio tra adulti e minori di origini rom, serbe e croate. Sempre secondo gli abitanti, da allora le irruzioni nel plesso sarebbero aumentate anche soltanto per svaligiare il distributore di merendine. Di sicuro già nell’anno scolastico 2013-2014 i ladri entravano per rubare le monete contenute nei dispenser.

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