TIVOLI – Covid-19, niente cucchiaio d’oro: gli ortodossi rinunciano alla comunione

Alla funzione celebrata ieri nella chiesa di San Pietro alla Carità Padre Florea ha osservato il protocollo. A Reggio Emilia, invece, era stata somministrata secondo il rito

eucarestia ortodossa data a tutti i fedeli come tradizione con un cucchiaio d’oro ha provocato polemiche, con conseguente intervento del Prefetto e l’impiego della Digos per controllare lo stop al rito con il cucchiaio condiviso in un periodo in cui Coronavirus non è stato debellato, a Tivoli non si possono aprire contrasti perché durante la liturgia i fedeli all’interno della chiesa “San Pietro alla Carità” non ricevono la comunione.

“Il nostro vescovo Monsignor Siluan – ha affermato Padre Florea – alle comunità ha dato la possibilità di poter scegliere, se dare o no la comunione. Ho deciso, quindi, di non dare la comunione perché al primo posto abbiamo messo la salute della gente. Osserviamo con scrupolo il protocollo, tutti i fedeli mantengono le distanze, indossano guanti e portano le mascherine. La nostra comunità è presente su questo territorio dal 2000, sono passati vent’anni e di buon grado ha accettato le nuove disposizioni. Non ho sentito e raccolto alcun tipo di rammarico. Tutta la comunità continuerà a prestare attenzione alle regole per contrastare il Coronavirus, fino a quando sarà necessario”.

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Effettivamente, i fedeli ortodossi rispettano le disposizioni sotto lo sguardo vigile di alcuni steward posizionati all’ingresso separato della chiesa, uno utilizzato per l’entrata e l’altro per l’uscita. Sul pavimento son indicati i punti in cui sostare e sui banchi sono presenti degli adesivi, che indicano dove sedersi sempre nel rispetto della distanza prevista dalle indicazioni fornite dal Governo. Prima dell’inizio della celebrazione religiosa, il sacerdote ha rammentato le nuove disposizioni e solo successivamente la funzione ha avuto inizio, ovviamente senza la comunione. Una decisione assennata e di prevenzione sanitaria, perché la lotta al Coronavirus ancora non è giunta al termine.

(Fernando Giacomo Isabella)

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