A Casape la villa del Generale di Nerone

A far diventare “grandi” gli imperi sono anche i generali, impegnati con i soldati sui campi di battaglia. A volte gli ufficiali sono talmente validi, carismatici e coraggiosi da impensierire l’imperatore. E’ quanto accaduto al Generale Gneo Domizio Corbulone, che trascorreva le sue giornate in relax in una villa nell’attuale centro di Casape. Chissà forse proprio in quei momenti saranno aumentate le paranoie dell’eccentrico imperatore Nerone, sempre più preoccupato per l’alto consenso riscosso da Gneo Domizio Corbulone soprattutto fra i soldati. Nerone, comunque, lo colloca a capo delle operazioni contro i Parti e riorganizzato l’esercito, dopo aver sconfitto Vologase I, Corbulone conquista Artaxata e Tigranocerta. L’ufficiale ripristina il prestigio di Roma concludendo con Tiridate I di Armenia un accordo, che riconosceva il protettorato romano. Forse il Generale non era intenzionato ad insidiare il potere di Nerone, ma il solo sospetto verso una possibile destituzione è un fattore capace di mettere in pericolo la vita dell’ufficiale romano. Infatti, l’imperatore lo accusa di cospirazione e naturalmente lo condanna a morte. A questo punto, con il destino segnato, Corbulone si uccide con la spada nel petto esclamando: “Axios!” (Io sono degno).

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Fernando Giacomo Isabella

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