Sure Ursula

Arrivati all’Italia altri fondi europei Sure per la cassa integrazione

Dalla Commissione europea è giunta un’altra ‘rata’ di 4,45 mld per la cassa integrazione legata al progetto Sure, per un totale di 20,6 mld

È arrivata all’Italia un’altra ‘rata’ dei fondi previsti dal progetto Sure: sono 4,45 mld per il sostegno alla cassa integrazione e per proteggere in qualche modo i lavoratori che risentono della pandemia. Da ricordare che Sure è acronimo di ‘Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency’ ed è lo strumento che la Commissione Europea ha messo in conto come sostegno temporaneo per limitare la disoccupazione dei paesi membri. Non è solo l’Italia ad aver ricevuto le risorse del Sure in questa quarta ripartizione (al momento le risorse giunte da noi contano 20,9 mld). Ci sono infatti anche 2 mld al Belgio, 229 mln a Cipro, 304 mln all’Ungheria, 72 mln alla Lettonia, 4,28 mld alla Polonia, 913 mln alla Slovenia, 1,03 mld alla Spagna, 728 mln alla Grecia. Al nostro paese, Sure permetterà di mettere in cassaforte 27,4 mld, la cifra più elevata tra tutti i membri dell’Unione Europea che ne hanno fatto richiesta. La Spagna ad esempio ne ha chiesti 21,3 miliardi, la Polonia 11,2, il Belgio 7,8 miliardi, il  Portogallo 5,9 miliardi.

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Sure, un prestito, non un regalo

Le risorse del Sure non sono un regalo, beninteso, si tratta di un prestito di denaro agevolato, i cui fondi sono raccolti da Bruxelles sul mercato con emissione di titoli comuni, e che sarà goduto dai paesi a tassi di interesse minori rispetto a quelli con cui potrebbero finanziarsi da soli. Il ministro dell’Economia dimissionario Roberto Gualtieri, a suo tempo aveva stimato per noi italiani lo sconto in 5 miliardi e mezzo di euro nel giro di 15 anni.

La notizia dell’arrivo della quarta tornata di Sure è stata annunciata su twitter, direttamente in italiano, dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Di questo si sono mostrati molto contenti i diversi ministri del governo dimissionario, da quello degli Esteri Di Maio, a quello degli Affari Europei Amendola, un’euforia che si è un po’ spenta davanti all’incarico sfumato di formare un nuovo esecutivo da parte del presidente della Camera dei deputati Fico.

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