TIVOLI – Rifiuti liquidi nei silos, sequestro alle Cartiere

Blitz della Polizia Provinciale in collaborazione con Vigili del Fuoco e Arpa Lazio: nei due contenitori c’è oltre un milione di litri, tre denunciati obbligati a bonificare e mettere in sicurezza. Operazione scattata dopo le segnalazioni dei cittadini

 

 

La puzza era talmente nauseabonda che i cittadini si erano rivolti alle forze dell’ordine. Era andata avanti così per anni con le esalazioni che appestavano i quartieri di Villanova e Villa Adriana in particolare d’estate. Per questo ieri, giovedì 4 febbraio, è stato messo il punto alle Cartiere di Ponte Lucano. Gli agenti della Polizia Provinciale di Tivoli hanno infatti sequestrato l’intero complesso industriale in disuso in strada Paterno e denunciato tre persone per abbandono di rifiuti e discarica abusiva.

Il blitz è scattato a seguito delle segnalazioni degli abitanti che lamentavano il cattivo odore proveniente dai due silos alti 15 metri presenti all’interno dello stabilimento, dal 2014 di proprietà della “Sea – Servizi Ecologici ed Ambientali srl” con sede a Scafati in provincia di Salerno. Con un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero della Procura di Tivoli Giuseppe Mimmo, i poliziotti sono entrati all’interno dello stabilimento insieme ai Vigili del Fuoco di Villa Adriana e agli ispettori di Arpa Lazio. Aperte le botole, gli investigatori hanno rinvenuto dentro i contenitori rispettivamente mille metri cubi e 500 metri cubi di rifiuti liquidi per complessivi un milione 100 mila litri.

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Durante il blitz sono state inoltre accertate fuoriuscite di liquami dai silos sono ammalorati. Saranno i campionamenti effettuati da Arpa Lazio a stabilire la pericolosità dei rifiuti rinvenuti che ad un primo esame appaiono come i resti di acqua di vegetazione ridotta a melma: fino a circa 10 anni, infatti, nello stabilimento aveva sede un frantoio per la macinazione delle olive di proprietà della “Immobiliare Pontelucano 86 srl”. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Provinciale, una volta fallita la società nel 2012, il complesso industriale fu messo all’asta ad una cifra di 14 milioni 66.775 euro e acquistato dalla “Sea – Servizi Ecologici ed Ambientali srl”: i poliziotti hanno denunciato un 52enne di Salerno, un 63enne di Castellammare di Stabia e un 44enne di Napoli in qualità di amministratori delle società proprietarie e locatarie succedutesi dal 2012 ad oggi.

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I tre imprenditori hanno l’obbligo di messa in sicurezza dei due silos e di bonificare l’area.

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