Pil

Nel 2020 il Pil è sceso dell’8,9%

Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2020 il Pil è sceso all’8,9% e il debito pubblico è salito al 155,6% del Prodotto interno lordo rispetto al 134,6% del 2019

Marzo comincia con i numeri dell’Istat: nel 2020 il Pil è sceso in volume dell’8,9%, con una caduta del 7,8% rispetto all’anno precedente. Sempre nel 2020, la pressione fiscale complessiva, ovvero l’insieme delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil, è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto al 2019, quando era 42,4%. Il debito, in rapporto al Pil, è salito al 155,6%, adesso è a quota 2.569.258 milioni: era 134,6% nel 2019. Il tutto è legato agli effetti della pandemia. Per l’Istituto nazionale di statistica, che snocciola i suoi dati in relazione alle statistiche della Banca d’Italia, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari al 9,5%, contro l’1,6% nel 2019.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Centro Agroalimentare, via libera della Regione all'ampliamento

Flusso negativo anche per la domanda interna, poiché gli investimenti fissi lordi calano del 9,1% e i consumi finali nazionali del 7,8%. La gente del resto spende sempre meno: la spesa per consumi di beni andata giù del 6,4%, mentre quella dei servizi del 16,4%, soprattutto nei comparti del tempo libero, con alberghi e ristoranti a -40,5%, trasporti a -24,7%, cultura -22,5%. Non va meglio per vestiario e calzature, in cui continua il trend negativo, -20,9%. Crescono solo alimentari e bevande non alcoliche (+1,9%), comunicazioni (+2,3%), acqua, elettricità, gas ed altri combustibili (+0,6%). Da segnalare pure: i flussi con l’estero: le esportazioni di beni e servizi sono scese in volume del 13,8%, le importazioni del 12,6%.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Centro Agroalimentare, via libera della Regione all'ampliamento

I prezzi in generale sono in crescita tendenziale a febbraio: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (il cosiddetto NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio). Il costo di alimentari, prodotti per l’igiene di casa e persone, rallenta un poco rispetto a febbraio 2020, ‘migrando’ da +0,4% del tendenziale di gennaio a +0,3%. La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,3% di gennaio a -3,6%) e all’inversione di tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a +1,0%).

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.