IL Festival non ha età

Non ha nemmeno giudizio, l’alternanza tra sketch e canzoni in gara e fuori gara per tirare a fine sera

I messaggi lanciati per sollevare la rassegna canora dal suo unico, vero, grande scopo di evadere. Ieri era la pace nel mondo oggi è la liberazione dalla pandemia. La seconda serata si colloca in continuità con le precedenti. Si debbono infatti considerare anche le altre serate di ciascuna delle altre annate. L’assenza di pubblico di questa sera risolve il problema di conquistare i presenti. Lì, non c’è conformità alle buone maniere che vogliono si applauda sempre. È se conquisti il pubblico in diretta che dimostri il talento. E allora si inseriscono tutti gli ingredienti, garantendo la varietà di gusti, i dialoghi scoppiettanti tra il comico e la spalla e canzoni di ogni età perché l’età per cantarle non finisce mai. E allora va bene Fiorello, con una giacca con ali di piume nere stile Achille Lauro. Ma anche qualche spicchio di attualità: “Mi rivolgo ai grandi – si dice – bisogna organizzare quanto prima una campagna vaccinale di quelle potenti, vogliamo vaccinarci tutti affinché questo incubo finisca”. Kermesse di successi con Fausto Leali, Gigliola Cinquetti e Marcella Bella. Orietta Berti invece è proprio in concorso. Inascoltabile come sempre. Ed anche questa alternanza tra vecchio e nuovo ripete il solito avvicendarsi di opposte considerazioni che vanno da “ancora canta?” a “ma chi è questo qui?”.

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