GUIDONIA - Rogo tossico nella fattoria, il piromane torna libero

Il Tribunale di Tivoli scarcera il 52enne romeno arrestato ieri sera in via Formello dai Carabinieri Forestali del Nipaaf: davanti al giudice ha ammesso le sue responsabilità e ha chiesto scusa. Processo rinviato all’8 marzo 2022: in ordinario rischia dai 3 ai 6 anni di reclusione

“Ho sbagliato, è colpa mia e non lo farò più”. Si è giustificato così oggi pomeriggio, venerdì 12 marzo, in Tribunale a Tivoli Pamfil D., il 52enne romeno arrestato ieri sera a Guidonia dai Carabinieri Forestali del Nipaaf di Roma per aver appiccato un rogo tossico all’interno di un’azienda agricola di via Formello. Il giudice ha convalidato l’arresto e il sequestro evidenziando che la termocombustione illecita di rifiuti è un reato gravissimo per l’ambiente. Il magistrato ha concesso la libertà all’operaio in quanto incensurato, pentito e soprattutto collaborativo coi carabinieri nello spegnimento del rogo tossico al momento del blitz.

l processo è stato rinviato all’8 marzo 2022 e in caso di giudizio ordinario Pamfil D. rischia dai 3 ai 6 anni di carcere, a meno che non scelga un rito alternativo e gli vengano concesse le attenuanti.

LEGGI ANCHE  Vortice ciclonico, weekend di pioggia e neve

Vale la pena ricordare che l’uomo è stato “beccato” a bruciare rifiuti solidi urbani insieme a un tavolo, una sedia, infissi in legno verniciato, pezzi di legno in formica derivato da mobilio, oltre ad isolanti e plastica. Il rogo avveniva in un’area di circa 70 metri quadrati posta sotto sequestro. Durante l’ispezione all’interno dell’azienda agricola, tra ovini e campi coltivati i Carabinieri hanno notato un’altra area di circa 100 metri quadrati coperta con teli bianchi. Non si trattava di balle di fieno poste al riparo, ma di una vera e propria discarica abusiva. Sotto i teli, oltre ai rifiuti solidi urbani, erano stoccati materiali edili di risulta, infissi, plastica, coibentati e Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche la seconda area è stata posta sotto sequestro e il 52enne romeno è stato inoltre denunciato in concorso col titolare dell’azienda agricola, un italiano di 64 anni, per gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Bimbo di 15 mesi ucciso dai pitbull, parola all’educatore cinofilo

Gli investigatori hanno accertato che l’azienda agricola non era censita dal Comune e dalla Tre Esse Italia per cui è sprovvista del Servizio di Raccolta Rifiuti non avendolo mai richiesto.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.