Sono passati 93 anni dalla scomparsa di Guidoni

Per il suo prestigio, viene nominato “Honorary Fellow”, dalla Royal Aeronautical Society, onore riservato all'epoca a sole altre tredici persone.

Alessandro Guidoni, non è stato un generale dell’aereonautica e basta. E’ stato molto di più. Entrato, come tenente ingegnere, nel Genio navale della Regia Marina, consegue una seconda laurea in ingegneria navale e macchine. Successivamente, comincia ad interessarsi della tecnologie della neonata aviazione, venendo in contatto con numerosi “pionieri” del volo. Viene messo a capo della Direzione superiore del genio e delle costruzioni Aeronautiche. La Direzione era formata dal vicedirettore il Colonnello Giulio Costanzi e divisa in due sezioni: una “produzione aeroplani”, comandata da Giulio Gavotti, l’autore nel 1911 del primo bombardamento aereo della storia, ed una “dirigibili”, comandata da Umberto Nobile, in seguito celebre esploratore polare. Guidoni, intanto, per il suo prestigio viene nominato “Honorary Fellow” dalla Royal Aeronautical Society, onore riservato all’epoca a sole altre tredici persone. La sua passione per il volo è sconfinata e lo porta, purtroppo, alla tragica mattina del 27 aprile del 1928, quando decide di sperimentare personalmente il paracadute tipo Salvator, il cui funzionamento destava in lui qualche perplessità. Il paracadute non si apre e per lui è finita. Come riconoscimento per l’eccezionale dedizione dimostrata sempre nell’esercizio delle sue funzioni, “riceve” la prima Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico alla memoria della storia. La città di Guidonia Montecelio è sorta nel luogo in cui ha trovato la morte, nel corso del test.

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