Con lo “Zio” si può

Corsa al Campidoglio, Giorgia sfida Virginia se lo "Zio" è d'accordo

Mentre a Guidonia Montecelio gli schieramenti cominciano a delinearsi in vista delle elezioni del 2022, a Roma Capitale è ancora tutto in discussione per la tornata elettorale prevista per il prossimo mese di ottobre.

E’ notizia di lunedì 10 maggio che l’ex Segretario del Pd e Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha ritirato la sua disponibilità ad una eventuale candidatura a sindaco a favore dell’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, anche perché i sondaggi segreti sul suo gradimento da parte dei romani non erano così ottimistici e lusinghieri e ancora oggi la sindaca uscente Virginia Raggi sembra godere di maggiori consensi, specialmente nei quartieri popolari.

Nella Capitale sembra di assistere a una mano di “Ciapa no” per dirla alla milanese, ossia a una delle varianti più divertenti del Tressette dove vince chi fa meno punti.

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I giocatori al tavolo sono tre, oltre alla Raggi e a Gualtieri c’è anche Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia, il partito con maggiori consensi nella Capitale che non vuole esprimere un candidato sindaco per il Centrodestra direttamente riconducibile a Fdi.

La Meloni vuole continuare a fare opposizione, a Roma come in Italia, utilizzando una vecchia tecnica del Movimento 5 Stelle: “Prima votatemi, poi vedremo cosa so fare”.

D’altronde, perché dovrebbe rinunciare a questa comoda rendita di posizione almeno fino al 2023?

E se Fratelli d’Italia non ha un candidato, la Lega a Roma non se la fila nessuno, anch’essa interessata di più alla conquista della Regione Lazio.

Eppure, esiste una piccola variabile, una possibilità remota ma non troppo che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia esprimano un proprio candidato sindaco forte per il Centrodestra.

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Lo “Zio” ha avuto incarico di trattare con l’uomo più potente di Roma per conto di tutta la coalizione di Centrodestra. L’obiettivo è sondare la sua disponibilità a spostare i suoi appoggi tradizionali al Pd e al Centrosinistra, di guardare se non proprio con favore almeno con una moderata acquiescenza un cambio di colore della Giunta romana in previsione di quello che potrebbe accedere nel 2023, considerato sia gli interessi nella Capitale come costruttore e quelli nazionali come capitalista.

Se lo “Zio” (G. L.) si fa garante degli interessi del Dominus della città, allora di un candidato sindaco espressione di Fdi se ne può parlare.

 

 

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