Quando Garibaldi “rischia” di diventare francese

La Contea di Nizza, appartenuta fino a quel momento al Ducato di Savoia diventa francese con “Il trattato di Torino”

Nel 1860, dopo la Seconda Guerra d’Indipendenza, l’uomo simbolo dell’unità d’Italia: Giuseppe Garibaldi, “rischia” di diventare francese. Prima dell’incontro di Teano con Vittorio Emanuele II (ottobre 1860) la Contea di Nizza appartenuta fino a quel momento al Ducato di Savoia diventa francese con “Il trattato di Torino”. Rammentiamo che dopo  agli accordi di Plombières (1858), il primo ministro del Regno di Sardegna Cavour promette all’imperatore francese Napoleone III la cessione della Savoia in cambio del suo appoggio alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda. Il Generale che si era rifugiato a Tivoli nel 1849, svanito il sogno della Repubblica Romana, è costretto ad assistere inerme al passaggio della sua città alla Francia. Ciò, ovviamente, non lo rende felice. L’Eroe dei Due Mondi perde il suo legame con la sua città natale, anche se i nizzardi non mancheranno di mostrargli affetto e riconoscenza dedicandogli strade, monumenti e piazze. Chissà forse qualche autore di romanzi ucronici potrebbe immaginare un differente corso della storia, con Giuseppe Garibaldi che diventa francese c’è sicuramente modo per fantasticare nuove vicende molto lontane da quelle conosciute attraverso i documenti giunti dal passato.

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