Caos feste di nozze e discoteche
Quante persone potranno sedersi allo stesso tavolo del ristorante in zona bianca? La questione non è da poco ed ha assunto i connotati di vero e proprio caso politico, occasione di scontro fra centrodestra e centrosinistra ma anche di posizioni contrarie all’interno della stessa maggioranza.
A disinnescare la miccia ci stanno provando, proprio in queste ore, i tecnici convocati d’urgenza: l’ipotesi è quella di un compromesso per cui all’aperto saranno ammissibili tavolate senza limite di commensali, mentre al chiuso il limite massimo è di quattro persone.
Nella riunione di oggi, le regioni si presentano disorientate e per questo chiedono regole chiare e inequivocabili per un’Italia tutta in fascia bianca a partire dal 21 giugno.
Ma le questioni da affrontare e, soprattutto, gli interrogativi da sciogliere sono tanti, a cominciare dall’accesso a feste e banchetti.
Il Garante della privacy ha stabilito che i controlli sul green pass possano essere affidati esclusivamente alle forze dell’ordine. Si pone dunque il problema sulla procedura da seguire. Il decreto in vigore prevede che si possa partecipare a questo tipo di eventi soltanto con il green pass e dunque dimostrando di essere stati vaccinati, oppure guariti dal Covid, o aver effettuato un tampone negativo nelle 48 ore precedenti. Ma chi ha l’autorità di chiedere agli ospiti la verifica della documentazione di idoneità? Inizialmente si era ipotizzato di prevedere un Covid manager ogni 50 invitati, ma questa norma è stata poi eliminata. Esclusa la possibilità di prevedere un controllo da parte delle forze dell’ordine, il governo dovrà stabilire come verificare che gli ospiti siano in regola con la normativa in vigore emanando nuove linee guida.
C’è poi la questione discoteche che sì possono aprire ma senza possibilità ballare. E poi: servirà anche in questo caso il green pass? Si dovrà mantenere l’obbligo della mascherina?
