La Pista d’oro e l’Uomo Ragno

Il pilota abruzzese, fortunatamente, è riuscito ad esprime il suo talento nella dopo l’addio al Circus

Uno dei piloti più talentuosi che hanno corso sulla Pista d’Oro (km 19 della Tiburtina) è stato Gabriele Tarquini, che gli appassionati certamente ricordano per le performance non troppo brillanti in Formula Uno al volante di vetture per niente competitive: Osella, AGS, Coloni e Fondmetal.  Il pilota abruzzese, fortunatamente, è riuscito ad esprime il suo talento nella dopo l’addio al Circus. Nel 1993 lo chiama Alfa Corse per disputare il campionato italiano Superturismo. Finisce terzo. L’anno dopo è l’apoteosi: vince il campionato britannico, mettendo in riga una lunga serie di navigati e competitivi piloti locali. La conquista del BTCC gli è valso il rispetto perenne della comunità del mondo Turismo, e da lì Tarquini non si è più fermato, trovando anno dopo anno la stessa motivazione per salire in auto riproponendo sempre quella guida aggressiva che si riflette nel soprannome: Cinghio“.  James Thompson, veterano britannico delle quattro ruote ha anche affermato Gabriele Tarquini:” è tra i piloti che rispetto di più in assoluto“. Una delle peculiarità del pilota italiano è stato anche il suo casco caratterizzato dal disegno di una ragnatela, per omaggiare il suo supereroe prediletto: l’Uomo Ragno.

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