Ciao Raffaella, icona culturale senza tempo

Risata inconfondibile e straordinario talento

Sorriso irriverente e occhi lucenti

Raffaella Carrà è una di quelle persone che credi possano essere immortali. Ma così non è, come ovvio.

Il caschetto biondo, rimasto sempre identico negli anni, il sorriso irriverente, l’ombelico scoperto, gli occhi lucenti, i memorabili duetti con Mina, Alberto Sordi e le gemelle Kessler sullo sfondo di una tv in bianco e nero, l’hanno resa famosa nel mondo. Amata e, soprattutto, imitata ha saputo rivoluzionare il costume e lo spettacolo fregandose  del perbenismo anni ’70 che imperversava nel Paese e nei corridoi della Rai.

La stessa Carrà nel 1974 diceva: “Non mi ispiro a nessuno: parlo ai bambini, ai papà che guardano lo sport, alle mogli, alle famiglie”.

“È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre», ha scritto il suo ex compagno Sergio Japino, autore di alcuni fra i programmi più famosi della show girl che ha all’attivo oltre 60 milioni di dischi venduti nel mondo.

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Soltanto un anno fa, nel primo autunno post Covid, il britannico The Guardian aveva incoronato Raffaella come sex symbol, definendola “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”.

Sapeva cantare, ballare e recitare e sapeva fare le tre cose insieme magnificamente. Ha avuto un’influenza senza rivali nella musica e nella cultura pop italiane. Tecnicamente parlando, il Paese aveva cantanti forse più dotate dal punto di vista vocale -Mina naturalmente, la “rossa” Milva, Patty Pravo, Giuni Russo – ma Raffaella le ha superate tutte nel cuore degli italiani.

Insegnò alle donne che va bene innamorarsi anche di un uomo gay e che non tutte le relazioni sono esattamente sane. L’eterna ragazza Raffaella Maria Roberta Pelloni , classe 1943, ha attraversato 60 anni di spettacolo con un velo di malizia e con straripante energia.

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Per sé, per il suo viaggio finale ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.

“Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla. Ciao Raffaella”.

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