“No Vax in terapia intensiva, che si paghino il ricovero”

La proposta dell'assessore alla Sanità del Lazio

Modello lombardo

No vax in terapia intensiva? La Regione Lazio sta studiando il modo di contestare le spese per le cure mediche a chi, non vaccinato, finisce in ospedale. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato è perentorio: “Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio le libertà altrui devono assumersi la responsabilità delle proprie scelte e azioni fino in fondo”, ha dichiarato a Il Messaggero.

Una posizione che farà certamente discutere ma sulla quale i tecnici stanno ragionando lista delle spese alla mano: ogni ricovero in terapia intensiva costa giornalmente 1.500 euro per una media di 17 giorni di degenza. Il modello a cui D’Amato sta pensando è quello della Lombardia dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di memorandum su quanto fosse valutata la sua degenza all’ente regionale.

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Il Lazio oggi è una delle regioni con il maggior numero di vaccinati contro Covid-19. Ma resta una platea piuttosto consistente di over 50 refrattari all’immunizzazione, gli stessi che hanno più probabilità di finire in rianimazione se contraggono il virus.

Stando ai dati forniti dalla cabina nazionale che monitora l’andamento delle vaccinazioni, ad oggi sono oltre 250 mila i residenti tra i 50 e 79 anni che non hanno chiesto né prenotato una dose di vaccino.

 

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