Per il ministro Daniele Franco, il rimbalzo dell’economia italiana è decisamente positivo e il Pil potrebbe essere superiore al 5,8%. Il responsabile del dicastero dell’economia e della finanza lo ha detto a conclusione del Forum Ambrosetti, l’appuntamento che da 40 anni, a Cernobbio, fa il punto del panorama economico, accademico, istituzionale e politico, attraverso l’ausilio di esperti dei vari settori. Il ministro Franco però non è stato positivo e basta. I buoni numeri seguono all’incredibile crollo del Pil nel 2020, segnale di un andamento negativo cominciato tuttavia negli anni precedenti, in una lunga crisi strutturale del paese incapace di rialzarsi. Un paese in cui l’occupazione non era che al 58% e gli investimenti fermi al 18% del Pil rispetto al 22% delle altre nazioni dell’Eurozona. E allora? C’è il salvagente del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza che con i suoi miliardi (oltre 191, di cui 25 sono già arrivati in agosto), dovrebbe dare vitalità proprio a quegli investimenti spariti dalla visione produttiva italiana. Ma attenzione, quelle risorse, ha sottolineato Franco, non sono infinite: obiettivo è usarle in modo mirato ma bisogna non dimenticare il “dopo” Pnrr, proseguendo in un percorso di riforme (come quella del fisco attesa per i prossimi giorni) ben tracciato dal governo Draghi, in uno sforzo corale che deve diminuire il debito pubblico (destinato comunque a scendere secondo il ministro), il cui peso non indifferente non può permettere al paese di crescere davvero.
