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Accordo Amazon e sindacati: ma cambia qualcosa, davvero, per i lavoratori?

Si tratta sostanzialmente di un protocollo per il “dialogo tra le parti”. Il commento del sindacato Usb non ammesso agli incontri

Si parla addirittura di una “intesa storica”, con grande soddisfazione del ministro del Lavoro Orlando: è stato firmato un protocollo per il “dialogo tra le parti” tra Amazon, assistita da Conftrasporto, e le sigle sindacali di categoria ammesse alla trattativa, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. In pratica, arriva dopo mesi di trattative difficili, culminate con il primo sciopero generale nazionale che il 22 marzo aveva coinvolto i lavoratori di tutta la filiera Amazon, anche delle aziende esterne cui sono appaltati i servizi del gigante americano. E in proposito ci sarà un ulteriore incontro con Assoespressi che rappresenta proprio queste ditte.

In sostanza, quello che c’è stato è un accordo in cui Amazon si dice pronta a parlare, anzi, “a instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori”. Parlare, avete letto bene, non a risolvere carichi di lavoro e turni pesanti. Un passo insomma verso quello che già dovrebbe essere garantito, in un paese come il nostro, e da cui Amazon ha sempre preso il largo, non mettendo in discussione il proprio modello lavorativo. Un successo, se la si vede in quest’ottica.

Per Massimo Pedretti, dirigente sindacale del Usb del settore Logistica, contattato da Tiburno.tv, si tratta di “un’ancora di salvataggio concordata tra Amazon e i sindacati confederali in cui si sottoscrive l’ovvio”. Cioè? “L’applicazione del ccnl logistica che Amazon già applica ed il riconoscimento del sindacato che in Italia è già sancito dalla costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. In realtà è un paracadute che permette ai sindacati confederali di essere riconosciuti come gli unici interlocutori escludendo i sindacati conflittuali e ad Amazon di avere come riferimento solo i sindacati di suo gradimento. Il tutto con l’avallo del governo. Se finora dai tavoli istituzionali non è uscito nulla di buono per i lavoratori, con questa intesa viene posta una pietra tombale sul miglioramento dei diritti di chi lavora nella filiera Amazon”. (cda)

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