Saltate nel Lazio quasi due milioni di prestazioni sanitarie causa Covid

Lunghe liste di attesa e smaltimento del pregresso

Ritorno alla normalità

L’allarme è stato lanciato dalla Società Italiana di Chirurgia: lo scorso anno, a causa del Covid, sono saltate 400 mila operazioni senza contare gli oltre 1,3 milioni di ricoveri in meno rispetto al 2019.

Da poco negli ospedali l’attività è ripresa ma con liste di attesa piuttosto lunghe.

Dando un’occhiata alla situazione nel Lazio, il quadro complessivo non si discosta da quello nazionale: quasi un milione e 700mila tra visite ed esami saltati. Nel 2019, anno pre Covid, erano state effettuate oltre tre milioni di prestazioni in tutto il territorio regionale, nel 2020 (periodo marzo-ottobre) appena un milione e mezzo, meno della metà. Per fare qualche esempio, sono mancate all’appello più di 146 mila visite cardiologiche e quasi 53 mila Tac toraciche.

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La Corte dei Conti ha certificato che nel Lazio rispetto alla primavera- estate 2019, nello stesso periodo del 2020 sono diminuiti del 17,8% i volumi dei ricoveri urgenti, dello 0,15% le fratture del collo del femore operate entro 2 giorni, del 23% i ricoveri con almeno un intervento di angioplastica, del 5,1% gli interventi chirurgici per tumore alla mammella, del 19,2% gli interventi per tumore al colon.

Con l’allentarsi della morsa della pandemia, faticosamente anche la sanità romana cerca di tornare alle sue attività ordinarie, con il recupero di quasi 1.200 posti letto negli ospedali. Ma il punto dolente rimane quello delle liste d’attesa: ai tempi lunghi ormai di routine si aggiungono quelli dello smaltimento del pregresso.

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